ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Pronti via, la Protezione Civile ci protegge

Con il ritorno dell’educazione civica fra le materie scolastiche, gli alunni di Piateda cercano di capire gli obiettivi di questa associazione

Siamo davvero fortunati: possiamo dormire sonni tranquilli.

Vi chiederete perché? È subito detto. Grazie alla Protezione Civile comunale, aggregata al gruppo ANA, una delle diciannove associazioni operanti sul territorio di Piateda, abbiamo vissuto un’esperienza per noi più unica che rara. Per l’occasione il sindaco del nostro paese, Simone Marchesini, responsabile della Protezione Civile comunale, ci ha omaggiato, vista la crisi emergenziale ancora in atto, di mascherine FFP2, rigorosamente gialle, en pendant con le divise dei volontari.

Ci si è aperto un mondo quando abbiamo visto in presa diretta le attrezzature in dotazione all’associazione, alcune delle quali rese poi operative appositamente per noi, sull’alveo del fiume Adda che costeggia il Sentiero Valtellina. Che emozione sentire il rombo assordante e vibrante della motosega, impegnata nel taglio di alcuni alberi, ad opera dei volontari con la divisa antitaglio. E, ancora, il rumore costante e monotono del soffiatore intento a ripulire le foglie secche sul terreno che fluttuavano così nell’aria. Queste sono solo due delle molteplici azioni svolte dai volontari per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente circostante. Come si configura il ruolo del primo cittadino in tutto questo? «Sicuramente organizza le risorse comunali a disposizione, secondo dei piani prestabiliti, al fine di far fronte a rischi specifici del suo territorio – ci risponde il primo cittadino -.

Quando si verifica un evento calamitoso la PC è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell’evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti. In caso contrario si mobilitano i livelli provinciali, regionali o nazionali, integrando le forze disponibili in loco con uomini e donne unitamente ai mezzi necessari». Alla luce di quanto appreso, abbiamo capito molte cose. La Protezione Civile si prende P cura della comunità grazie a persone che lavorano continuamente e gratuitamente per proteggerci dai grandi rischi possibili. Queste persone sono i volontari. A Piateda attualmente sono iscritte dodici persone insieme ad una quarantina di simpatizzanti che collaborano quando c’è bisogno.

Cosa fanno? Cercano di prevedere e prevenire causa ed effetti delle calamità che possono colpirci, ma nel caso di catastrofi intervengono in soccorso cercando di superare l’emergenza.

Quattro, dunque, le parole chiave messe in campo per dare una mano: previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza. Vi assicuriamo, infine, che salire sul pick up della Protezione Civile ha significato tantissimo per ognuno di noi perché ci siamo sentiti investiti di un ruolo di sentinelle, di angeli custodi del nostro territorio.

Forti della bellissima esperienza vissuta e, in modo particolare, delle testimonianze dei volontari, siamo più consapevoli di poter intraprendere, in un prossimo futuro, il sentiero del volontariato e, perché no, diventare membri effettivi di questa associazione.

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