ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Gino Strada di Pieve Emanuele (MI) - 2D

In classe si sta tutti a tempo di rock

La scuola «Gino Strada» promuove la passione e l’amore per la musica tra passato e presente nell’arco dei tre anni della media

A Pieve Emanuele si trova la scuola «Gino Strada» ad indirizzo musicale dove è possibile frequentare dei corsi pomeridiani musicali non obbligatori. Uno dei più interessanti si chiama «a tempo di rock».

É presente anche il corso di informatica musicale, quello di arpa, di violino, di pianoforte, di flauto e di chitarra. I corsi musicali più frequentati dagli alunni sono quelli di pianoforte, chitarra, violino e flauto.

Tutti i corsi in questione devono essere frequentati dall’inizio della prima media fino alla fine della terza e al termine di ogni anno scolastico si svolge il saggio di fine anno durante il quale tutti gli studenti dei corsi musicali suonano e cantano dando prova delle competenze acquisite. Nella scuola la musica svolge un ruolo molto importante perché permette di far conoscere la storia dei paesi anche attraverso generi musicali più anti-chi, infatti durante l’anno scolastico 2021-2022, le classi prime insieme al docente di musica Valerio Nicosia hanno avuto la possibilità di costruire e suonare alcuni strumenti musicali folkloristici come la cetra, il salterio, il mandolino e l’oud. Gli alunni hanno fatto un tuffo nel passato, riscoprendo la musica folk, ovvero quei generi musicali tipici di una determinata area geografica e gruppo etnico. È generalmente un repertorio legato a gruppi etnici e geografici ristretti, riconoscibile anche per l’utilizzo di strumenti che appartengono solo a quell’area geografica (detti anche strumenti etnici), come per esempio la cornamusa per l’area britannica, o il charango per l’area andina(America del sud). Generalmente le composizioni non hanno autori, ma appartengono al repertorio dell’intero gruppo etnico. Le sue strutture musicali sono di solito semplici e ripetitive, al fine di essere memorizzate facilmente. La sua trasmissione è normalmente orale.

Ogni area geografica ha il suo repertorio, e l’area di riferimento può essere tanto estesa quanto estremamente ristretta. Alcuni esempi sono l’Irish music, la musica andina, la musica caraibica, la musica gitana spagnola e la musica subsahariana. La passione per la musica dovrebbe essere coltivata in tutte le scuole perché permette di dar voce ai pensieri dei ragazzi parlando per loro e rendendoli più sereni.

La musica ha svolto un ruolo fondamentale nell’educazione fin dall’antichità, basti pensare ai grandi filosofi e pensatori come Aristotele, Socrate e Pitagora, grandi cultori di questa disciplina che ne hanno sviscerato funzioni e potenzialità. Lo stesso Pitagora, ad esempio, sosteneva l’esistenza di una stretta correlazione tra la matematica e la musica, tanto da definirla come una serie armonica di frequenze, note e accordi calcolate in modo meticoloso per creare melodie emozionanti e ordinate. La musica diventa amica fidata dell’uomo che si adatta alle evoluzioni storiche e sociali, sostenendo, accompagnando e incoraggiando soprattutto le giovani generazioni.

 

Com’è nata la sua passione per la musica? «La passione per la musica è nata fin da quando ero in culla. A 11anni i miei genitori mi iscrissero al conservatorio così completai gli studi diplomandomi in arpa».

C’è stata una persona che l’ha ispirata? «Diverse persone, in primis un figlio di amici di famiglia che studiava pianoforte e percussioni, la seconda, diventata poi il mio mentore, è stata il mio maestro di solfeggio e coro».

Quali strumenti sa suonare e quale è il suo preferito? «Il mio strumento preferito è l’arpa, ma mi è sempre piaciuto sperimentare anche altri strumenti come le percussioni, il pianoforte, la chitarra, la fisarmonica e il canto».

Dove ha imparato a suonare? «Al conservatorio di musica di Palermo, che ho frequentato per 12 anni».

Le piace insegnare ai ragazzi? «Adoro insegnare ai ragazzi e sono felice quando vedo l’entusiasmo nei loro occhi dopo una lezione di musica».

Quale è il suo genere di musica preferito? «Non ho un genere di musica preferito anche se mi appassiona molto la musica popolare tradizionale. Da piccolo ascoltavo musica classica, musica italiana, rock e pop».

Cos’è per lei la musica? «È il “luogo” dove puoi star bene con te stesso per poi star bene con gli altri».

 

Votazioni CHIUSE
Voti: 75

Pagina in concorso