ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Dante Alighieri di Carate Brianza (MB) - 1A, 2A

La scrittura, il più bel luogo comune

Un laboratorio tra classi diverse per lavorare insieme e scoprire che mezzo potente e liberatorio sia una pratica che molti ritengono desueta

Uno strumento potente per conquistare il proprio punto di vista o un’abitudine ormai desueta in un’era dove «tutto è subito»? È il dilemma che molti si pongono sulla pratica della scrittura, per secoli considerata un viaggio alla ricerca delle forme possibili, un’esperienza di libertà, di comprensione profonda e di espressione che consente di uscire dal luogo comune e condividere la propria visione della realtà.

L’unico modo per scoprire chi ha ragione o torto è naturalmente sperimentarlo. Cosa che gli alunni di prima e seconda A della scuola secondaria Dante Alighieri di Carate Brianza hanno deciso di fare. Per questo hanno lavorato con altre classi, rispettivamente la prima C e la seconda F, per analizzare diversi brani autobiografici e descrittivi, rispondendo a domande di comprensione e provando a riscrivere dei testi in forma personale e creativa, basandosi su modelli di illustri scrittori. Il risultato? Un vero successo, come è emerso dalle impressioni e riflessioni che gli studenti hanno condiviso insieme, dopo aver letto i numerosi testi da loro prodotti. Un’esperienza da cui hanno imparato molto: prima fra tutte la certezza che la buona scrittura non si conquista facilmente e in modo istantaneo. Ha le sue regole ed è necessario conoscerle per liberare il talento in modo creativo.

Dall’idea narrativa alla realizzazione di un buon soggetto, dalla definizione dei personaggi alla costruzione di un’ambientazione convincente, fino alla tessitura di una trama perfetta, c’è un viaggio meraviglioso da compiere. Certo, i punti di debolezza di scrivere insieme non mancano: distrazione, confusione, difficoltà di mettersi in gioco per condividere i propri pensieri, tempi ristretti di lavoro. Ma gli aspetti positivi sono più numerosi: insieme, infatti, diventa più facile scrivere; anche se costa fatica, è bello riflettere su opinioni differenti, le emozioni si amplificano, si impara il rispetto delle idee altrui, il lessico si arricchisce e lo spirito critico si accresce. E, perché no, si può anche diventare amici…di penna. Scrivere è dunque un modo per esprimersi senza paura di essere giudicati, per liberare la mente e per sfogarsi.

Serve per sottrarsi a tutte le preoccupazioni che riserva il mondo e per evadere dalla realtà.

Inoltre, la scrittura aiuta a diffondere opinioni diverse e insegna a rispettarsi. Scrivere vuol anche dire condividere e collaborare, mettersi in discussione ed essere disposti a migliorare. Molti potrebbero obiettare che le vere occasioni di ritrovo per i giovani siano molte altre: attività pomeridiane, gite o momenti conviviali negli oratori o nei centri sportivi.

Queste occasioni di incontro sono sì molto importanti, ma la scrittura condivisa offre una possibilità in più: scrivere insieme apre alla conoscenza, alla scoperta, alla comprensione della propria vita e del mondo. La scrittura, al di là dei luoghi comuni, è una cosa meravigliosamente seria.

 

La scrittrice e giornalista Mary B. Tolusso svela come imparare dai modelli letterari

Alla nostra età le piaceva leggere o scrivere? «Non particolarmente, leggevo le storie per ragazzi o le riviste per l’infanzia, Topolino e il Corriere dei piccoli e “giocavo” a fare la scrittrice. La svolta è avvenuta, quando a 14 anni ho scoperto Shakespeare».

L’attività di scrittura l’ha mai aiutata nei momenti difficili? «No. Per scrivere bisogna essere in pace con se stessi. Per questo è necessario aver preso distanze dalle storie che vogliamo raccontare».

Considera la scrittura una passione o un lavoro? «È un lavoro che si alimenta di passione. Naturalmente mi diverto molto di più quando scrivo artisticamente perché c’è una libertà che la professione non mi concede».

Che senso ha scrivere “in gruppo” e lei ci ha mai provato? «È un’esperienza molto utile per conoscersi meglio e per un confronto delle rispettive possibilità. Avrei aderito a questa iniziativa, da giovanissima, se avessi avuto l’occasione tramite un docente appassionato ma non è successo».

Cosa può fare la scuola per aiutare i ragazzi a scrivere meglio? «Credo sia importante mettere in mano ai ragazzi dei bei libri e trovare autori bravi a capire la loro sensibilità» 

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