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Scuola Secondaria di I grado Saba di Milano (MI) - Redazione

Tra scuola e rione l’abbraccio di Natale

Tutti gli alunni dell’istituto “Cantù - plesso Saba” diventano attori, solisti, musicisti e scenografi per una esibizione indimenticabile

Tutti gli anni, in occasione del Natale, la scuola media «Umberto Saba» di Milano organizza uno spettacolo per parenti e amici: una festa per la scuola e l’intera comunità del quartiere.

La tradizione è nata nel 2001, ma all’inizio non era molto sentita dagli alunni e tantomeno dai docenti. Nel tempo sono cresciuti l’adesione e il coinvolgimento degli insegnanti che, grazie alla loro professionalità, hanno arricchito lo spettacolo; ora tutti attendono con ansia questo momento. Il tema cambia ogni anno ed è scelto dalla commissione festa della scuola.

Gli studenti contribuiscono allo svolgimento dello spettacolo ricoprendo vari ruoli: attori, ballerini, musicisti, coristi, solisti, scenografi e staff. La referente è la professoressa Broggi, che si occupa dell’intera gestione e in particolare della parte musicale; dei musicisti fanno parte anche i ragazzi dei corsi di chitarra e tastiera. Tutta la scuola contribuisce alla preparazione dello spettacolo e le lezioni assumono una forma diversa nell’ultima settimana di prove.

Quest’anno il tema è stato quello delle intelligenze multiple di Gardner e dell’intelligenza artificiale. L’idea è nata dalla tesina di un alunno di terza dell’anno scorso. Sul tema è stato scritto il copione, sono state scelte le canzoni ed è stata realizzata la scenografia, che ha riscosso molto successo perché è riuscita a trasmettere in modo semplice il messaggio.

Essa è stata costruita dagli alunni sotto la supervisione dei professori: hanno riprodotto il cervello umano rappresentato con ingranaggi e circuiti illuminati su sfondo nero. La collaborazione dei ragazzi ha permesso di portare a termine il lavoro in maniera soddisfacente, pur trattandosi di un’opera complessa soprattutto per le dimensioni.

Fondamentale per la buona riuscita dello spettacolo è stato il contributo dei ragazzi del coro, dei solisti e degli attori, che tra prove e rappresentazione non si sono risparmiati.

La festa di Natale rappresenta dunque un momento di unione e di espressione canora, musicale e coreutica in cui tutti gli alunni possono esprimere se stessi e mettere in campo le abilità di canto, ballo, recitazione o l’attitudine nella realizzazione di coreografie e scenografie. Potendo portare sul palco le loro intelligenze multiple e la loro unicità, puntando sui propri punti di forza, ognuno ricopre un ruolo, ognuno trova il suo posto.

Cominciano a frullare già in testa nuove idee per la realizzazione dello spettacolo dell’anno prossimo, diventato il fiore all’occhiello di una scuola che offre già diversi servizi e si declina in molteplici attività. Sicuramente questo è l’evento più atteso dell’anno, dalla popolazione scolastica ma anche dai cittadini di Bruzzano: un momento di grande risonanza che vede protagonista la scuola e il quartiere, accolto sempre con larga partecipazione e che riceve apprezzamenti e raccoglie entusiasmo e good vibes.

 

Quando nasce la festa di Natale? «Nel 2001, all’inizio i ragazzi cantavano, ballavano e solo pochi suonavano, poi sono stati istituiti corsi per musicisti, abbiamo coinvolto più ragazzi e la festa è diventata qualcosa di più grande».

E i prof che ruolo hanno? «Inizialmente pochi docenti erano interessati. Vedere l’importanza della festa per il quartiere, il coinvolgimento di tanti alunni e i risultati raggiunti, ha portato i docenti a sentire la festa come un momento centrale per la scuola. Ora sono numerosi i prof coinvolti già dalla scelta del tema. La festa è il risultato del lavoro di squadra in cui ognuno gioca un ruolo diverso».

Come viene scelto il tema? «Nasce un po’ per caso: a volte da una canzone, a volte da un argomento affrontato a scuola.

Negli ultimi anni la tematica è legata al programma di terza; il copione è pensato sia con gli insegnanti sia a partire da riflessioni e temi svolti dai ragazzi su argomenti come la conoscenza di sé, i cambiamenti, l’orientamento e il futuro».

Perché è così importante la festa? «È diventata un momento di incontro che il quartiere si aspetta. Le famiglie sono protagoniste e la scuola diventa una presenza viva che mostra anche all’esterno quello che i ragazzi, con umiltà e fatica, imparano e i genitori ne vedono i frutti». 

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