Il passato di un autore, il presente degli alunni
Incontro con lo scrittore Andrea Vitali, per una mattina in cattedra a spiegare i segreti di chi passa la vita scrivendo
Lo scrittore Andrea Vitali ha incontrato gli alunni e ha risposto alle loro curiosità.
Come e quando ha cominciato a scrivere? «Ho cominciato a scrivere i miei primi libri alla fine dell’università, iniziando a raccontare storie piuttosto surreali, fantastiche.
L’idea per il mio primo libro mi è venuta durante una cena di famiglia, mentre mio padre cominciò a raccontare una storia interessante, che mi diede molta ispirazione».
Qual è stato il suo primo libro e perché lo ha scritto? «Il mio primo libro è stato “Il procuratore”, l’ho scritto intorno agli anni ‘90 e mi sono ispirato a varie esperienze della mia vita e dei miei amici».
Si ispira a qualcuno quando scrive? Se sì a chi? «Non mi ispiro ad un autore in particolare, infatti prendo spunto da tanti autori diversi».
Qual era la sua materia preferita a scuola? «La mia materia preferita era la letteratura, perché già allora solleticava il mio interesse per gli strumenti che occorrono per affrontare l’attività di scrittura».
Quale è il suo libro preferito tra quelli che ha scritto? «Quello a cui sono più affezionato è “Pianoforte vendesi”».
Che libri legge? Leggo principalmente classici o libri che ho letto tempo fa e che mi hanno affascinato».
Che musica ascolta? «Preferisco la musica classica e le opere liriche. Ho sperimentato il genere rock per un periodo, grazie all’influenza di mio figlio, ma attualmente lo ascolto decisamente di meno». Ha altre passioni oltre alla scrittura? «Naturalmente ho altre passioni, anche perché in caso contrario sarei molto noioso; infatti, seguo il calcio e amo fare passeggiate per i boschi» Che cosa ama del suo lavoro? «Del mio lavoro, io amo tante cose, tra cui la possibilità di confrontarsi con la fantasia e scatenare la propria creatività nel creare personaggi».
Cosa invece non le piace? «Non amo iniziare una storia senza terminarne un’altra».
Perché scrive? «Mi piace scrivere ed è una mia passione. Secondo me quando qualcuno ha una passione, deve coltivarla. Io scrivo per lavoro, ma ogni cosa c’entra con la mia vita e prendo ispirazione per i miei libri».
Da che cosa è nata la passione per la scrittura? «La passione della scrittura è nata dalla lettura, perché ti mette in contatto con chi sta scrivendo».
Qual è il suo autore preferito? «Ci sono tanti autori che mi piacciono ma il mio preferito è Omero».
Come sceglie i suoi personaggi? «Io invento i personaggi, aggiungendo qualche caratteristica particolare di persone che ho incontrato».
Vorrebbe vincere il premio Nobel per la Letteratura? «No, perché non amo molto viaggiare e tanto meno vestirmi in modo elegante. E sinceramente non penso di meritarmi un titolo così prestigioso».
Durante l’ora di inglese, mentre Anna faceva una verifica scritta, la sua compagna Matilde le ha passato un bigliettino chiedendo un suggerimento.
Proprio quando Anna stava aprendo il bigliettino, la professoressa Rossi si è girata di scatto e le ha chiesto cosa stesse facendo: Anna è rimasta a bocca aperta e non ha saputo rispondere; Matilde, l’autrice del bigliettino, era pallida in viso e faceva finta di niente per paura che Anna confessasse tutto alla professoressa. Tanta era la rabbia che ribolliva in Anna alla vista di Matilde, che non ha voluto prendersi la responsabilità delle sue azioni, che ha confessato tutto all’insegnante.
Come previsto, ella non le ha creduto e ha pensato che ciò che le aveva appena detto fosse una scusa. Durante l’intervallo, Anna è andata in bagno, lasciando il bigliettino incustodito sul banco e Matilde l’ha preso e l’ha buttato.
Per tutto il resto della giornata scolastica, Anna e Matilde si sono ignorate e all’uscita da scuola la povera Anna ha tentato di chiarire l’assurda situazione ma Matilde, senza farsi problemi, ha fatto finta di niente e si è dileguata.
A distanza di tante ore, Anna è ancora arrabbiata con Matilde.
É stata un’esperienza negativa, che Anna spera di dimenticare ; si augura anche, la prossima volta, di poter descrivere una vicenda che veda come protagoniste lacrime di gioia!