ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Le donne si rispettano, non si violentano

Gli uomini vanno educati fin da piccoli da scuola e famiglia che giocano un ruolo fondamentale nella formazione culturale

Le parole sono molto importanti, ma se usate male, possono ferire gravemente: “No, tu sei una donna, cosa vuoi capirne?” sono parole agghiaccianti, che ancora oggi capita di sentire.

Purtroppo, è ancora vivo lo stereotipo dell’inferiorità della donna rispetto all’uomo. Ma le donne stanno reagendo, la società ha acceso i riflettori su questo fenomeno e con molta fatica sta combattendo quotidianamente per cancellare questa idea sbagliata.

A differenza di altri Paesi, in Italia le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, almeno dal punto di vista legale, anche se la parità spesso non è effettiva, ad esempio nel mondo del lavoro dove talvolta, a parità di impiego, non corrisponde lo stesso trattamento economico o non vengono pienamente riconosciuti alcuni diritti da parte del datore di lavoro. Inoltre, sono molto frequenti gli episodi di violenza o addirittura femminicidio, e per questo è importante aiutare le donne a trovare il coraggio di denunciare e allontanare chi non le rispetta.

Per fortuna sono molti gli aiuti che vengono offerti alle vittime di tali aggressioni: forze dell’ordine, istituzioni e associazioni che operano instancabilmente sul territorio sono un punto di riferimento fondamentale per sostenere le donne in difficoltà.

A compiere queste violenze spesso è un familiare, il marito o il compagno, insomma, una persona vicina che invece di proteggere e amare una donna, ritenendola oggetto di sua proprietà, si scaglia contro di essa. In Italia, il 19 luglio del 2019, è stato introdotto il Codice Rosso, una legge a tutela delle donne che subiscono violenze. Questa legge velocizza le indagini per aiutare la donna, etichettando il caso proprio come “un codice rosso” in pronto soccorso.

Ma bisogna lavorare per impedire questo fenomeno, attivando dei percorsi psicologici anche per gli uomini che si rendono responsabili di queste azioni.

Ma come possiamo prevenire tutto questo? Già in famiglia questo argomento deve essere affrontato: i genitori devono trasmettere ai figli il valore del rispetto verso gli altri e che l’uguaglianza sta alla base di una società giusta.

Un ruolo fondamentale può e deve svolgerlo la scuola: in classe i bambini imparano a confrontarsi e crescono con la consapevolezza che siamo tutti uguali e non devono esserci discriminazioni. Anche apprendere come avere un uso consapevole dei social network è fondamentale. È importante, ad esempio, che i ragazzi capiscano già da giovanissimi che inviare delle foto intime a qualcuno può portare a diventare vittime di revenge porn, un reato gravissimo, che può avere risvolti tragici. Per sensibilizzare ragazze e ragazzi su questo argomento, devono essere potenziati i progetti nelle scuole, gli incontri, gli approfondimenti, in modo che le giovani generazioni capiscano sin da subito quali sono i comportamenti corretti e rispettosi dell’altro.

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