ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

La Brianza, terra di archeologia e storia

I ragazzi della scuola di Biassono sono andati alla scoperta dell’associazione “Gral” e del Museo Civico “Carlo Verri”

Ai fratelli Pietro e Carlo Verri, intellettuali di spicco della cultura settecentesca, sono intitolati rispettivamente la scuola secondaria di primo grado di Biassono e il Museo Civico, nato nel 1977 nel cuore del paese brianzolo, a sottolineare il legame che queste figure intrecciarono con Biassono. Proprio in visita al museo «Verri» si sono recati nel mese di dicembre gli alunni della classe 2A della scuola omonima.

A guidarli alla sua scoperta è stato Diego Colombo, volontario dell’associazione GRAL, che ha risposto alle numerose domande che i ragazzi gli hanno rivolto dopo averli accolti nella sala dei testi di numismatica. Per prima cosa, ha raccontato loro le origini del Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro, fondato nel 1973 da alcuni docenti appassionati di storia, il professor Lopiccoli e il professor Paccini, rispettivamente insegnante(nonchéIspettoreonorario locale) e preside dell’allora scuola media di Sovico, e il soprintendente Mirabella.

Terminata l’intervista, Diego Colombo ha condotto gli alunni alla scoperta delle sale del Museo, uno dei pochi musei statali della Brianza e motivo di vanto per i cittadini biassonesi a causa del valore storico dei materia-li conservati. La visita è iniziata dal primo piano dove si trova la sezione archeologica, che presenta reperti di provenienza non locale, per esempio egizi, e altri originari del nostro territorio: la pietra verde del Mesolitico di Mariano Comense, del materiale celtico di Biassono, una necropoli del periodo golasec-chiano (V secolo a.C.), delle tombe con vasi a trottola ritrovate a Giussano, e il «pezzo forte» della collezione, cioè il monetiere in cui sono esposte 300 monete raffiguranti i visi di imperatori e cesari romani. Esse costituiscono solo una parte delle 2239 monete, risalenti ai secoli tra il I a.C. e il III d.C., rinvenutenella cisterna romana scoperta nel 1975 a Cascina Sant’Andrea.

Tra di esse c’è la moneta 839 di MarcoAurelio,simbolodelGRAL, che i ragazzi hanno riconosciuto tra le tante esposte nel cosiddetto «Ripostiglio» di Biassono.

La visita è quindi proseguita al piano terra dove, dopo essere transitati per la sala dedicata alla digitalizzazione dei reperti del museo, si trova la sezione etnografica, suddivisa in un ambiente dedicato ai lavori antichi tipici del territorio, quelli di contadino, falegname, calzolaio, fabbro, bachicoltore, e in due stanze tradizionali ricostruite, una camera da letto e una cucina, dove il signor Colombo, a conclusione della visita, ha mostrato ai ragazzi alcuni oggetti relativamente recenti, tra cui una bottiglia di vetro della gassosa, risalente agli anni Cinquanta del ‘900. Dunque, se la descrizione dei reperti avesse incuriosito qualche lettore, l’invito è di consultare il sito www.museobiassono.it e di seguire l’esempio degli alunni della 2A, organizzando una visita al museo, piccolo gioiello della Brianza.

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