In cammino per vivere e comunicare la Pace
Lonate Pozzolo, i cittadini insieme per sottolineare un valore fondamentale, da condividere per trasmettere bellezza
La Comunità Pastorale «Paolo VI» e i due Comuni di Lonate Pozzolo e di Ferno in provincia di Varese, ai confini dell’aeroporto di Malpensa, hanno organizzato una «Camminata per la Pace» che si è tenuta venerdì 20 gennaio, alle 20.30, a cui hanno partecipato circa 500 persone. L’ideatore della camminata è stato il parroco don Gianbattista Inzoli che ha voluto coinvolgere anche i due primi cittadini Nadia Rosa e Sarah Foti.
I quattro cortei che hanno sfidato il freddo di gennaio partivano dai quattro punti cardinali e simboleggiavano idealmente le nazioni del globo. Il corteo che partiva da Piazza Sant’Ambrogio a Lonate Pozzolo è stato il percorso più breve pensato per anziani e bambini. Il secondo é partito da Ferno, un Comune limitrofo. Il terzo percorso ha avuto inizio dalla frazione di Sant’Antonino, mentre il più simbolico è stato il quarto che ha avuto origine dall’ex campo di atterraggio militare della Seconda Guerra Mondiale situato in Via Gaggio, una strada storica che attraversa i boschi che affiancano l’aeroporto di Malpensa. Insomma il tutto è stato pensato per ottenere il massimo coinvolgimento lasciando libertà di espressione ai partecipanti.
Molti presenti avevano con sé delle fiaccole, qualcuno sventolava la bandiera della pace, altri hanno realizzato degli slogan casalinghi e alcuni invece portavano una parte di striscione, realizzato dai ragazzi dell’oratorio, che avrebbe avuto senso compiuto solo al ricongiungimento al punto di ritrovo e che formava la frase «Noi siamo per la pace». Non è stato un cammino silenzioso, ma è stato accompagnato dal vociare allegro dei giovani e da canzoni. La meta era il Parco delle Rimembranze di Lonate Pozzolo, un luogo evocativo di tutte le guerre dove sono presenti lapidi e monumenti in memoria dei caduti combattenti.
Una volta giunti a destinazione gli adulti si sono fatti da parte e di proposito né i sindaci dei Comuni, né il parroco hanno tenuto un discorso, ma volutamente hanno lasciato la parola ai giovani, nelle cui mani è riposto il futuro di tutti noi. È stata pertanto data la parola ai giovani sindaci del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Chris Antonio Dindjii Adjee per l’Istituto «Carminati» di Lonate, che si è focalizzato sul significato della parola guerra e ha spiegato quali sono le terribili conseguenze e ha citato alcuni versi di Salvatore Quasimodo. Aron Markay per il «Benedetto Croce» di Ferno, al contrario, si è soffermato sul significato della parola pace che nasce fin dai piccoli gesti gentili indispensabili per costruire un mondo migliore.
La camminata è stata un momento all’insegna dell’unità, dello stare insieme, giovani e anziani, scuole e amministrazioni, genitori e figli, tutti con un solo obiettivo: essere dalla parte della Pace. Senza se e senza ma e senza tanti giri di parole.
Da cosa è nata questa idea? «Durante la festa patronale di sant’Ambrogio, preparando un pensiero da dire, ho rivisto l’anno trascorso, purtroppo insanguinato da molte guerre. Come ha detto il Papa, tutti noi abbiamo il dovere di essere uomini di pace. Ho quindi pensato che fosse necessario un gesto pubblico per ribadire questa cosa».
Perché ha coinvolto anche le Amministrazioni dei due Comuni di Lonate e Ferno? «La pace è un dono e un dovere di tutti. Le amministrazioni rappresentano tutti i cittadini».
Quale era lo scopo della camminata ? «La pace si costruisce con un cammino a volte lungo e faticoso, con l’apporto di tutti senza temere la diversità. Da qui l’idea dei quattro percorsi, i 4 punti cardinali, con lunghezza differente per favorire tutte le età. La pace si costruisce non dimenticando la storia: ecco la partenza e l’arrivo in luoghi di memoria delle guerre passate».
Si ritiene soddisfatto della partecipazione della cittadinanza? «Si, soprattutto dei ragazzi e dei giovani con i loro insegnanti, anche delle scuole materne e per la collaborazione del personale dei Comuni e di tutte le associazioni. È stata una partecipazione corale, molto sentita e coinvolgente. È importante ripeterci che “noi siamo per la pace”, consapevoli che la diversità è ricchezza e non divisione».