La pallavolo va a scuola e migliora le relazioni
Un torneo a gironi accessibile a tutti gli studenti. Protagonista, il volley: uno sport tipico da giocare (e vivere) in squadra
Da svariati anni la scuola secondaria di primo grado «Gino Strada» dell’Istituto Comprensivo «Via Viquarterio» di Pieve Emanuele aderisce al progetto «La pallavolo va a scuola». Ogni classe deve farsi carico di perseguire buoni risultati e cercare di assorbire il più efficacemente possibile le carenze e le difficoltà che tutti i compagni potrebbero evidenziare durante il gioco di squadra. Le finalità di questo tipo di progetto sportivo, rispondono in pieno agli obiettivi educativi delle attività motorie previsti dai programmi della scuola dell’obbligo.
La pallavolo rappresenta lo strumento ideale che consente di ampliare l’offerta formativa nel rispetto delle caratteristiche psicofisiche di ogni alunno, rivelano grandi differenze da soggetto a soggetto, ed è stata scelta perché è un gioco di squadra che valorizza tutti i giocatori, infatti non si può giocare da soli perché le probabilità di vittoria sarebbero quasi inesistenti. Questo progetto, nato 26 anni fa, ha come caratteristica fondamentale la partecipazione ai Tornei per classi intere con l’obbligo della formazione di squadre miste che consente a maschi e femmine, a più forti e meno abili di giocare insieme nello stesso team.
Ciò permette il reale coinvolgimento di tutti gli alunni della classe senza selezione ed esclusioni, in un’iniziativa in cui il divertimento diventa occasione di crescita in un progetto più ampio, questo consente di sensibilizzare gli alunni sull’argomento dell’inclusione, inoltre concede di perfezionare le capacità fisiche e coordinative, sotto forma di vere e proprie competenze. È utile anche per migliorare i comportamenti autonomi e relazionali per interagire con gli altri studenti, il rispetto delle regole e dell’autodisciplina e migliorare le capacità di autocontrollo per ridurre l’aggressività verso gli altri; sono molte le competenze che si acquisiscono partecipando a questo progetto. In questo percorso il successo prescinde dal risultato e la partecipazione prevale su ogni eccesso di agonismo e di selezione.
Giocando nei tornei scolastici di pallavolo i ragazzi diventano molto più esperti come giocatori e fanno nuove esperienze che divertono e insegnano. L’obiettivo di questo torneo è sfidare le altre sezioni per trovare la più forte che poi dovrà gareggiare contro le sezioni vincitrici delle altre scuole vicine. In seguito, tra le sezioni che si sono scontrate, ne uscirà una vincitrice, che dovrà partecipare con le altre prime classificate per trovare la squadra più forte della provincia di Milano.
Tutti passaggi che uniscono gli studenti focalizzati su un unico obiettivo che prevede la partecipazione, l’impegno e la collaborazione di tutti. Solo così la squadra raggiunge risultati ottimali. E questo è il grande insegnamento della pallavolo, senza tante parole, ma nei fatti, cioè nel gioco in campo.
In che squadra ha giocato e in che periodo? «Ho giocato con il C.U.S. Chieti in serie C1 e con Opera in seconda divisione, dai 13 ai 27 anni. In pratica sono cresciuta sotto una rete» Qual è stato il pallavolista che ha ammirato di più? «Ai miei tempi giocava in serie A1 l’attuale allenatore della Nazionale maschile Ferdinando De Giorgi che ho sempre ammirato molto».
È mai riuscita a guadagnare grazie alla pallavolo? «Ai miei tempi non si guadagnava quasi mai con gli sport minori e sicuramente le donne mai hanno guadagnato con lo sport.
Adesso un po’ è cambiata la situazione, ma mica tanto!!!. Le difficoltà economiche per chi pratica gli sport minori, restano» È mai riuscita ad arrivare nelle nazionali? «Per me era solo un sogno la Nazionale e tale è rimasto».
Nella pallavolo, in che ruolo era più brava? «Io ero una palleggiatrice ma ai miei tempi non esisteva il ruolo del libero e credo che sarei stata molto brava in quel ruolo perché ero molto agile e non avevo paura di tuffarmi».
Un suo alunno è mai diventato uno/a pallavolista? «Alcuni miei alunni della squadra di Opera sono arrivati in serie alte e la figlia di una mia amica gioca in A2 con la squadra “Cuore di mamma”. Sono soddisfazioni per me»