Social media e anoressia, legame da monitorare
Corpi “perfetti” e magrezza estrema: le piattaforme di comunicazione veicolano l’insorgere della malattia tra i giovani?

L’anoressia (o anoressia nervosa) è un disturbo alimentare che colpisce principalmente la mente delle giovani donne, ma può anche colpire il genere maschile e presentarsi anche in età precoce. È un fenomeno che fa diminuire l’appetito e fa provare disgusto rivolto al cibo. Questo disturbo consiste nel sentirsi in sovrappeso, perché si ha un’immagine distorta del proprio corpo, e implica uno stravolgimento dell’aspetto fisico della persona colpita. Gli anoressici solitamente indossano maglie molto larghe per non mostrare il loro corpo agli altri e a sé stessi.
Con questa malattia ci sono continui cambiamenti d’umore, che portano ad essere molto nervosi, fino ad arrivare alla depressione o addirittura alla morte. Le persone anoressiche hanno difficoltà a socializzare, ma soprattutto a mangiare in pubblico, per la loro ossessione per il cibo, le calorie e il peso.
L’anoressia può essere molto pericolosa, poiché tende a rovinare anche gli organi vitali, come per esempio lo stomaco, poiché non è più abituato a mangiare, il cuore, che non è più in grado di pompare il sangue come dovrebbe, il fegato, giacché perde il 50% di proteine così come i muscoli e le ossa. Inoltre la malnutrizione può portare a una carenza di vitamine e di sali minerali essenziali, con gravi conseguenze per la salute.
Questo disturbo, individuato per la prima volta già nel lontano 1689 dal medico inglese Richard Morton, oggi è influenzato anche dalle varie piattaforme digitali. Nell’era dei social media, l’immagine corporea è di-ventata un elemento centrale della vita di molti, soprattutto tra i giovani, e questa costante esposizione a ideali di bellezza spesso irrealistici può avere conseguenze devastanti sulla salute mentale, portando ai disturbi alimentari. I social network, ampiamente diffusi tra i giovani, con la loro vasta gamma di immagini di corpi magri e “perfetti”, possono creare un ambiente “tossico” per chi è già predisposto a disturbi alimentari. La costante esposizione a queste immagini può portare ad esempio a un confronto continuo con gli altri, alimentando sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione corporea; le immagini, inoltre, spesso ritoccate e filtrate sui social media, creano standard di bellezza irraggiungibili, portando a una distorsione della percezione del proprio corpo.
Se si sospetta un caso di anoressia, per prima cosa, è molto importante discuterne subito con un adulto di fiducia, perché l’anoressia è una malattia seria da cui si può guarire, ma solo con l’aiuto di specialisti. È fondamentale, inoltre, promuovere un uso consapevole dei social e fornire supporto a chi è a rischio di disturbi alimentari, informando i giovani sui rischi della rete e sull’importanza di sviluppare un’immagine corporea positiva e promuovendo la consapevolezza sui disturbi alimentari e sui segnali di allarme; infine i genitori dovrebbero monitorare l’attività online dei propri figli e promuovere un dialogo aperto sull’immagine corporea.
Nella Firenze del 1307, un incontro esclusivo con il Sommo Poeta, Dante Alighieri, a pochi mesi dalla prima pubblicazione della sua opera.
Maestro Alighieri, cosa l’ha spinta a intraprendere un viaggio attraverso l’aldilà? «La scomparsa prematura di Beatrice, mia musa ispiratrice, mi ha spinto a cercare risposte sul significato della vita e della morte. Ho voluto creare un’opera che potesse essere una guida per l’umanità, un monito contro i vizi e un invito alla virtù».
Nel suo viaggio incontra personaggi storici e mitologici.
Perchè li ha inclusi nell’opera? «Ho voluto dare voce a coloro che hanno segnato la storia, sia nel bene che nel male. Attraverso i loro destini, ho voluto mostrare le conseguenze delle loro azioni e offrire una riflessione sulla giustizia divina».
La sua opera è stata scritta in volgare, la lingua del popolo.
Cosa l’ha spinta a fare questa scelta rivoluzionaria? «Ho voluto che la mia opera fosse accessibile a tutti, non solo a chi aveva. Il volgare è la lingua del cuore, la lingua che unisce gli uomini».
La sua opera è un capolavoro immortale che continua a influenzare la cultura mondiale.
Qual è il suo augurio per il futuro dell’umanità? «Spero che l’umanità possa imparare dai propri errori e intraprendere un cammino di pace e di giustizia»