ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

La Corrente del Golfo preoccupa il pianeta

Il fiume di acqua calda attraversa l’Atlantico e mitiga il clima di coste, città e villaggi che si affacciano sull’oceano

Nell’ultimo secolo la Corrente del Golfo ha perso quasi totalmente la sua stabilità.

Ma cos’è la Corrente del Golfo? La Corrente del Golfo è una potente corrente oceanica calda dell’emisfero boreale che ha origine nel Golfo del Messico e trasporta acqua calda tropicale verso il nord dell’Atlantico, dopodiché si raffredda e ricomincia il ciclo.

Questa corrente determina il clima dei paesi europei che affacciano sull’Atlantico, i paesi Scandinavi e oltre. Secondo l’Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation), la Corrente del Golfo ha perso quasi totalmente la sua stabilità, la corrente aveva già mostrato di essere sul punto più critico da mille anni ma ora rischia di bloccarsi definitivamente. Se si bloccasse definitivamente si avrebbero effetti disastrosi sul clima globale oltre all’innalzamento del livello dell’Oceano Atlanti-co. Inoltre nell’emisfero boreale si verrebbe a registrare un clima più freddo con tempeste più devastanti, mentre in Africa, India e Sud America si svilupperebbe la siccità e , di conseguenza, si arriverebbe all’interruzione delle precipitazioni, con conseguenze devastanti per l’agricoltura su cui miliardi di persone contano per sostentarsi.

L’Amoc afferma che nell’ultimo secolo la stabilità della corrente ha avuto una perdita irreversibile di stabilità dovuta quando, nel Nord Atlantico viene riversata una grande quantità di acqua dolce che si mischia con le correnti ad alta salinità da sud e quindi potrebbe passare da una corrente forte a una debole, raggiungendo un punto di non ritorno. Perché se si fermasse la Corrente del Golfo i venti dominanti porterebbero aria fredda sull’Europa che la lascerebbero in una condizione di freddo per decenni e anche in Nord America forti siccità come nell’emisfero australe nomi-nato in precedenza. Questo a causa dello scioglimento dei ghiacciai (infine riscaldamento globale) che riversa acqua dolce nel Nord Atlantico.

In definitiva, una vera catastrofe per l’umanità che, come dimostra la storia, non è in grado né di resistere alle glaciazioni, né di far fronte alla desertificazione. In ghiacciai che si sciolgono, ad esempio, portano all’innalzamento dell’acqua marina .

Il che porterebbe in previsione alla scomparsa di metropoli come Miami e New York, dell’inimitabile Venezia e di isole paradisiache come le Maldive. E non si tratta di elucubrazioni campate in aria. Ingegneri e architetti stanno studiando infatti varie possibilità per salvare le città che si affacciano sul mare. Sono state fatte molte ipotesi, tutte costosissime e poco realizzabile come la proposta di alzare tutti i pali che sorreggono Venezia, o trasferire la gente in abitazioni che poggiano su barche.

Idee, progetti, proposte, tutte con costi miliardari e dall’esito incerto. La verità è che l’uomo ha contribuito a questo mutamento non rispettando la natura e i suoi cicli vitali.

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