ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Primaria Maria Consolatrice di Milano (MI) - 5A

La nostra Terra lancia un disperato appello

La sensibilità dei giovani verso le tematiche ambientali: cause e rimedi per salvaguardare la salute del nostro pianeta

I ragazzi che sono nati nel primo decennio del nuovo millennio, sono chiamati Gen Z, cioè generazione Z. Essi, si dice, sono gli ultimi che possono fare davvero qualcosa per il pianeta e, se osserviamo bene, stanno cercando di fare tutto il possibile. Si osserva che sono molto più sensibili alle tematiche ambientali, si interrogano, si mettono in gioco e creano slogan: insomma, There’s no planet B.

Una delle preoccupazioni maggiori di questa generazione riguarda l’acqua e il suo spreco, che mette la Terra in serio pericolo. Gli uomini, infatti, stanno distruggendo la terra con enormi sprechi d’acqua e con l’inquinamento, basti pensare che nella sola Italia si è verificata una diminuzione del 30 % delle precipitazioni. A livello globale, invece, in 11 anni 92 miliardi di tonnellate di ghiaccio si sono perse a livello globale; gli ultimi dati dicono che i ghiacciai della banchisa polare si sono ridotti del 35 %.

Le principali cause dell’inquinamento sono l’aumento di emissioni di Co2, disboscamenti, combustione di materiali fossili. Infatti, in 150 anni l’anidride carbonica è aumentata e si è accumulata nell’atmosfera surriscaldando la Terra. Lo scioglimento dei ghiacciai, diretta conseguenza dell’aumento della temperatura causato dall’inquinamento, porterebbe con sé ulteriori fenomeni, ancora più disastrosi: l’estinzione di alcune specie, tra cui l’orso polare o la civetta delle nevi, che non riuscirebbero a sopravvivere in un bioma che non è il loro.

Le acque derivate dallo scioglimento dei ghiacciai, porterebbero inoltre all’innalzamento del livello del mare e città come Venezia, Genova e Napoli sarebbero destinate a scomparire.

Siamo però ancora in tempo per fermarci: potremmo iniziare da piccole cose che piano piano diventerebbero delle abitudini, arrivando così, se non a risolvere totalmente il problema, almeno a rallentare questo fenomeno. Bisognerebbe iniziare ad agire su due fronti: il primo è sicuramente quello del risparmio, e il secondo coinvolge un cambio radicale del nostro stile di vita, in modo da evitare tutte quelle attività che comportano un elevato utilizzo di acqua e un alto impiego di energia.

Risparmiare sull’acqua significa, ad esempio, sfruttare l’acqua piovana in modo da poterla riutilizzare per irrigazioni, o per usi domestici tipo lavaggi, docce; a tal proposito le docce sarebbero sicuramente da preferire ai bagni nella vasca domestica. Sempre per quanto riguarda l’economia domestica si dovrebbe fare la lavatrice a pieno carico; in questo potrebbe essere d’aiuto la tecnologia e si potrebbero inserire dei dispositivi che fanno partire le lavatrici solo se sono a pieno carico. Per modificare il nostro stile di vita, sarebbe importante introdurre mezzi di trasporto ecologici, Da preferire di gran lunga alle auto elettriche o ibride, ci sarebbero le bici o, se possibile, lo spostamento a piedi. Scegliendo, inoltre, quando possibile, beni di consumo a km 0.

 

Diario di viaggio.

Sono andato in un posto dove non potevo usare l’acqua del rubinetto per lavarmi i denti.

Al mattino, in Italia, una delle prime cose che facciamo appena svegli è lavarci i denti: ci rechiamo in bagno, apriamo il rubinetto e bagnamo lo spazzolino.

Al termine prendiamo una bella boccata d’acqua e, dopo esserci sciacquati la bocca, la sputiamo. È sempre stato così, da quando eravamo piccoli. Ecco, io sono andato in Marocco e lì questa cosa non si poteva fare.

In Marocco, come molti dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente non ha una rete di acqua potabile che arriva nelle case.

Lì, anche se si deve solo tenere l’acqua in bocca per lavarsi i denti, bisogna farlo con l’acqua in bottiglia… questa cosa mi ha stupito molto durante il mio viaggio e mi ha fatto riflettere su molte cose.

Per ovviare a questo problema, in questi paesi si vendono dei bicchieri d’acqua, in confezioni di plastici simili a quelle del budino: si prende il bicchiere, si toglie la copertura di plastica e si beve il bicchiere d’acqua.

Per le persone che vivono in questi paesi dove l’acqua non sempre scende dai rubinetti, è completamente normale ma a me ha sconvolto molto perché nel periodo in cui ero via mi sono dovuto abituare a una delle cose per me più scontate: l’acqua del rubinetto non è così scontata come potrebbe sembrare.

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