Bambini e ragazzi costruttori di pace
Usmate Velate, a gennaio tutti gli alunni delle scuole pubbliche e private hanno marciato insieme ai loro insegnanti per dire no alle guerre
La mattina dello scorso 31 gennaio tutti i bambini e tutti i ragazzi di Usmate Velate hanno voluto manifestare in favore della pace: tutte le classi delle varie scuole, medie, elementari e dell’Infanzia, sono uscite per le strade per recarsi insieme verso il parco comunale di Villa Borgia. “Poco prima di partire abbiamo notato in strada i bambini della scuola dell’infanzia e abbiamo capito che la manifestazione avrebbe coinvolto tutti i ragazzi dell’Istituto comprensivo «Lina Mandelli» – spiega uno degli alunni -.
I nostri insegnanti ci avevano avvisato che, durante la passeggiata, saremmo dovuti restare in assoluto silenzio e, al rientro dell’uscita, sia i docenti, che il preside, ma anche il sindaco e gli amministratori ci hanno fatto i complimenti per la tranquillità e l’ordine che abbiamo mantenuto. Giunti a destinazione, io e gli altri rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi e del-le Ragazze eravamo molto in ansia, poiché dovevamo leggere alcune frasi riguardanti la pace davanti a persone importanti e a centinaia di bambini”. Erano infatti oltre un migliaio i piccoli “manifestanti”, che si sono mobilitati per ricordare quanto sia importante la pace durante la Giornata della Memoria e in quella del Ricordo, in occasione delle quali è stata realizzata l’iniziativa.
I ragazzi e i bambini non solo hanno camminato in silenzio, insieme ai loro insegnanti, sorvegliati dalla Polizia locale, dai volontari della Protezione civile e degli Alpini, ma hanno anche portato fino al parco comunale un sasso dipinto in classe con i colori dell’arcobaleno, per costruire un cerchio della pace ed un cordolo lungo il sentiero che percorre l’area verde di Usmate. La marcia silenziosa, dal titolo Bambini e ragazzi portatori di pace, è stata organizzata dall’Istituto Comprensivo “Lina Mandelli”, che ha coinvolto l’Amministrazione comunale e le Scuole dell’Infanzia private “Fracaro” e “Sant’Anna”, le quali hanno aderito con entusiasmo, oltre «All’inizio, quando ci hanno detto di questa manifestazione, molti di noi eravamo contenti perché avremmo perso un paio di ore di lezione – spiega un’alunna della scuola secondaria -, ma, in realtà, dopo che abbiamo camminato in silenzio perfetto e ascoltato i nostri compagni che leggevano le frasi e ragionato sui discorsi del nostro Preside, Daniele Gatti, e del sindaco e degli assessori, ci siamo resi conto che stavamo facendo qualcosa di molto importante.
Quell’iniziativa rappresentava un vero e proprio insegnamento: noi abbiamo tutto, ma a volte non sappiamo apprezzarlo, perché pensiamo di meritarci di più. Ci sono persone che muoiono tutti i giorni a causa della guerra in condizioni veramente orribili. “Questa giornata mi ha toccato molto – spiega un’alunna -, perché mia madre viene da un Paese che attualmente è in guerra e spesso mi ritrovo a seguire con tristezza i telegiornali che raccontano fatti orribili, che vorrei non accadessero più».
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz.
Trovarono una situazione che nessuno si sarebbe mai immaginato: pochi superstiti gravemente malati e denutriti che testimoniavano nei loro corpi l’orrore compiuto dai nazisti. Auschwitz era solo uno dei campi di sterminio costruiti in Europa, tuttavia, anche se già nell’estate del 1944 erano stati liberati altri lager, fu quella dell’apertura dei cancelli del campo polacco la data scelta dall’ONU nel 2005 per celebrare la Giornata della Memoria.
In Italia la giornata commemorativa era stata istituita già con la legge del 20 luglio 2000, che voleva ricordare “la Shoah , le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il 10 febbraio, data della firma della pace di Parigi, che prevedeva l’assegnazione dei territori di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, si celebra invece la Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, barbaramente massacrate dalle truppe di Tito. Entrambe le giornate rappresentano un momento di riflessione sulle tragedie del Novecento provocate da nazismo e fascismo.