“Life skills”, una foresta che sta crescendo
Noi, ragazzi e ragazze, siamo il futuro. Scoprire le nostre abilità per la vita, ci rende delle persone migliori e felici

La Regione Lombardia, ormai da parecchi anni, ha predisposto un progetto speciale per i ragazzi e per le ragazze per aiutarli a scoprire e valorizzare le proprie abilità di vita.
Gli alunni delle classi quarte della scuola primaria «Paolo Ravasio» di Grumello del Monte hanno iniziato ad affrontare questo progetto lo scorso anno, sotto la guida delle loro insegnanti, appositamente preparate.
Durante le ore dedicate alle «Life skills», gli alunni svolgono le attività proposte da un libretto che è stato loro regalato dalla Regione Lombardia: leggono, disegnano, colorano, scrivono; organizzano momenti di circletime per ascoltare le idee di tutti e comunicare le proprie e lavori di gruppo per sperimentare le competenze personali e la capacità di lavorare con gli altri.
Il momento da molti preferito è proprio quello in cui ci si siede in cerchio e ci si prepara sull’argomento del giorno! I temi di questo progetto sono veramente tanti e importanti: come accrescere la propria autostima, saper prendere decisioni efficaci, capire le pubblicità, riflettere sulle emozioni, imparare a gestire lo stress, usare parole adeguate per comunicare, sperimentare i valori dell’amicizia, scoprire l’empatia e la creatività, saper dire «No» Abbiamo «rubato» qua e là alcune idee dei nostri amici e delle nostre amiche! Eccole: «In questo progetto bisogna usare la testa per imparare!» «L’argomento che ho apprezzato di più è stato quello della gestione dello stress perché mi ha aiutata a capire come calmarmi!» «Il tema che noi abbiamo preferito è stato imparare come funzionano le pubblicità: adesso non ci possono più ingannare!» «Io con il gioco del semaforo (Stop – Pensa – Vai!) ho capito come prendere le giuste decisioni, fermandomi un attimo a pensare, prima di agire!» «Saper dire NO mi fa crescere più forte! Prima dicevo sempre SÌ perché avevo paura della reazione delle persone e non era bello!». «E che dire del lavoro sulle emozioni? Controllano tutto in me, per questo devo conoscerle bene e imparare a gestirle». «Io ho scoperto quanto gli amici mi possono influenzare».
Uno degli argomenti più coinvolgente per tutti è stato quello dell’Autostima: conoscere i propri punti di forza e di debolezza, imparando a valorizzare i primi e a migliorare i secondi è stata una delle sfide più avvincenti! La finalità di questo progetto? Il futuro delle nuove generazioni! Le «Life skills» sono un aiuto per educare bene i giovani, per guidarli nel fare scelte giuste perché diventino persone forti e serene, insomma: felici! E qualcuno lo conferma: «Questo progetto educativo mi ha aiutata tantissimo e vi consiglio di provarlo! Per vivere al meglio la vita! E divertirsi insieme!» Un’ultima cosa: «Io vedo le “Life skills” come delle voci nella testa che sono sempre con me e mi aiutano in situazioni difficili o imbarazzanti!». «E se fossero più diffuse, io sono sicura che l’Italia sarebbe migliore!»
Circletime: la domanda nasce spontanea tra i ragazzi di 4ªB: quanto è conosciuto il «Progetto life skills»? Uno stop per pensare e… via! È un attimo e la decisione di informarsi è presa! Andare in giro per la scuola ad intervistare tutti è accattivante! Come pure scoprire che, a parte i bambini di prima e seconda (e pochi altri!), tutti conoscono il progetto in quanto nell’istituto “Paolo Ravasio” gli insegnanti ne sono stati coinvolti. E chi non è stato ancora formato per potersi mettere in gioco con questo progetto, lo farà nel prossimo futuro, incoraggiato anche dall’importanza che la dirigente, dott.ssa Nicoletta Bassi, attribuisce a queste attività, che rientrano nel nuovo curricolo di Educazione Civica.
Le interviste a parenti, amici e conoscenti mostrano però che il «Progetto life skills» è cosciuto solamente da persone che hanno a che fare con il mondo della scuola o perché sono genitori o perché ci lavorano; a tutti gli altri è praticamente sconosciuto.
I nostri «giovani intervistatori» sono stati così competenti nello svolgere il loro ruolo di «giornalisti in erba» che si sono fatti promettere che, al momento della pubblicazione del nostro articolo, tutti lo leggeranno e si documenteranno sulle «Life skills», impegnandosi a scoprire le loro personali «abilità di vita».