ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

IC Liguria di Rozzano (MI) - 3F

Lezioni di vita e di salvataggio all’Humanitas

Quando il primo soccorso si impara tra i banchi e i manichini. Un dolore collettivo si trasforma in esperienza concreta tra teoria e pratica

Nella giornata di giovedì 27 Marzo le classi 2 e 3 F dell’istituto Viale Liguria di Rozzano sono andate nella sede universitaria dell’Humanitas per partecipare ad un corso di primo soccorso.

Ma perché far fare un laboratorio del genere a dei ragazzini? Beh, noi cittadini di Rozzano abbiamo provato sulla nostra pelle come sapere le basi del primo soccorso possa salvare vite umane.

Oscar era solo un bambino di otto anni, appassionato del calcio, sprizzava allegria da ogni poro ed era conosciuto in tutta la città per la felicità che era solito portare. È stato portato via da un blocco respiratorio avvenuto in dopo un allenamento, è stato subito portato in ospedale, ma non si è fatto in tempo e il ragazzino si è tristemente spento dopo un periodo di coma. Questo evento accaduto nell’imminenza delle festività natalizie ha tristemente segnato la nostra città: sono stati giorni di silenzio, di dolore e di domanda. I nostri insegnanti, insieme ad un’equipe medica di Humanitas hanno quindi progettato questa iniziativa per istruirci su alcune nozioni basiche di Primo Soccorso che possano risultare di importanza vitale in situazioni come quella accaduta al piccolo Oscar. Noi studenti e le nostre famiglie abbiamo subito accolto con entusiasmo questa occasione di formazione.

Una volta arrivati nelle aule universitarie dell’ospedale di Rozzano, Abbiamo trovato un’equipe pronta ad istruirci, erano i medici Enrico Giustiniano, Nadia Ruggeri e Nadia Furfaro, accompagnati dagli specializzandi Matilde, Benedetta, Roberto e Ahmed, tutti del reparto di anestesia e rianimazione.

Il dottor Giustiniano ha tenuto una lezione sugli apparati cardiocircolatorio e respiratorio e sui rischi e pericoli ad essi connessi. La lezione era spesso intervallata da quiz di domande a cui gli studenti, divisi in gruppi, dovevano rispondere. In modo più particolare è stato illustrato l’apparato cardio circolatorio, ma soprattutto come chiamare in modo efficace il 112 fornendo le informazioni necessarie ai soccorsi e come eseguire tre manovre fondamentali: la prima era come mettere in posizione laterale di sicurezza, utilizzata quando una persona non parla e non dà segni di vita, ma respira; si mette in questa posizione per evitare che la lingua ricadendo all’indietro possa ostruire le vie respiratorie.

Si esegue piegando, dalla parte di chi la sta facendo, il braccio a 90º, prendendo la mano opposta, tenendola schiacciata sulla guancia, prendendo poi la gamba dallo stesso lato della mano, tirandola verso di sé, e una volta messa la persona di lato, si mette la gamba presa precedentemente a 90º; Abbiamo poi parlato del massaggio cardiaco, che si esegue quando si nota che la persona non respira: con le mani poste una sopra l’altra ad applicare una pressione al centro del petto circa al livello dello sterno, Le pressioni devono continuare fino alla rianimazione del malato o fino all’arrivo dell’ambulanza coi medici.

 

Alcuni studenti dell’IC Liguria hanno intervistato i dottori e gli specializzandi dell’equipe medica di Humanitas. Ne è nato un dialogo interessante, di cui riportiamo le parti salienti.

Che lavoro fate come medici, vi piace il vostro lavoro? « Faccio il medico anestesista e rianimatore, dice la dottoressa Anna Ruggeri. Mi piace tanto il lavoro il mio lavoro perché mi sento molto utile per la vita delle persone». E il dottor Enrico Giustiniano aggiunge «la dottoressa Ruggieri qualche anno fa ha soccorso, mentre era in un centro commerciale una persona che aveva avuto un infarto.

Gli ha eseguito il massaggio cardiaco per 20 minuti fino all’arrivo dell’ambulanza e gli ha salvato la vita. Dopo un mese di degenza è stato dimesso senza alcuna lesione cerebrale e ha potuto riprendere la sua normale attività».

Perché vi dedicate ad insegnare le tecniche di primo soccorso? «Mi dedico a insegnare, spiega il dottor El Ayek Hamed ,le tecniche di primo soccorso per salvare vite umane in modo tempestivo, perché un intervento adeguato, può limitare i danni e accelerare il recupero del paziente.

Perché insegnate queste tecniche anche agli studenti? «Insegnare agli studenti le tecniche di primo soccorso è fondamentale per costruire una società più consapevole e pronta ad affrontare le emergenze»

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