ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Giovanni Pascoli di Curno (BG) - 2A

Un’esperienza di cittadinanza attiva

La scuola ospita la mostra ’Sciesopoli, la colonia dei bambini ebrei di Selvino’, realizzata dall’archivista informatico Bernardino Pasinelli

Dal 13 al 28 febbraio la nostra scuola “G. Pascoli” di Curno ha ospitato la mostra “Sciesopoli, la colonia dei bambini ebrei di Selvino”, realizzata dall’archivista informatico Bernardino Pasinelli e presentata dall’Associazione figli della Shoah. Forte della sua esperienza con il progetto “Adotta una mostra”, l’istituto ha allestito l’esposizione in occasione del Giorno della Memoria, coinvolgendo alunni di diverse classi come guide d’eccezione.

Gli studenti hanno partecipato a un incontro formativo con l’archivista Bernardino Pasinelli e con il regista Enrico Grisanti, che ha proiettato un filmato su Sciesopoli. In seguito, i ragazzi hanno approfondito l’argomento per prepararsi al ruolo di guide per la cittadinanza. Gli alunni di terza media hanno curato la brochure informativa, la locandina, gli inviti e realizzato con la stampante 3D un portachiavi “ricordo” per i visitatori.

La mostra è stata allestita nell’atrio dell’istituto. In un’aula adiacente sono stati collocati alcuni QRcode sui banchi che permettevano di ascoltare, inquadrandoli con gli smartphone, brani tratti dal libro “Casa libera tutti” di Lorenza Cingoli sulla vita quotidiana di Nina, una bambina ebrea di Sciesopoli, letti dagli studenti dell’istituto. Nell’auditorium si poteva visionare il documentario di Grisanti su Sciesopoli, con testimonianze degli ex ospiti e degli abitanti di Selvino.

La colonia di Sciesopoli ieri e oggi Sciesopoli, originariamente colonia estiva fascista (il nome ricorda l’eroe risorgimentale Amatore Sciesa), nel 1945 divenne una casa di accoglienza per i bambini e ragazzi ebrei sopravvissuti alla Shoah, provenienti da tutta Europa.

Rinominata “La Repubblica dei bambini di Selvino”, la colonia accolse circa 800 giovani orfani. La direzione era affidata a Moshe Zeiri, un ebreo polacco, trasferitosi nel 1935 nella Palestina mandataria. Arruolatosi nell’esercito britannico, alla fine della guerra, rimasto di stanza nei pressi di Milano, assunse l’incarico di direttore. I ragazzi furono aiutati a superare il trauma, a recuperare fiducia e affetto, a rafforzare le loro radici ebraiche e a guardare al futuro. Impararono l’ebraico e un mestiere.

Oggi la colonia è una proprietà privata, ma recentemente al suo recupero è stato imposto un vincolo storico e architettonico. Della struttura oggi si possono visitare il corpo centrale dell’edificio e il parco.

Alcuni anni fa, i “Bambini di Selvino” sono tornati con le loro famiglie per commemorare la loro storia di rinascita insieme alla comunità di Selvino. È stata un’occasione speciale, carica di emozioni e ricordi, in cui passato e presente si sono intrecciati in un abbraccio simbolico.

La mostra è stata aperta al pubblico sabato 22 febbraio, con gli studenti nel ruolo di guide per i cittadini di Curno, facendosi testimoni attraverso un atto di cittadinanza attiva.

 

Eravate a conoscenza della realtà di Sciesopoli? «Non sapevamo che esistesse nella nostra provincia questa colonia e quindi è stato per noi utilissimo visitare la mostra che ci ha fatto conoscere questa realtà».

Cosa vi ha colpito in particolare della mostra? «Il documentario, perché evidenzia l’importanza della testimonianza diretta, mostrando co-me i bambini di Sciesopoli siano diventati anziani e ricordandoci la necessità di ascoltare testimonianze come quella di Liliana Segre, finché sarà possibile. Quando non ci saranno più testimoni nessuno potrà più raccontare ciò che è stato».

Ritenete sia importante che la scuola organizzi iniziative di questo tipo? «Sì, pensiamo sia importante che sia visibile fuori, a tutti cittadini, che non sono insegnanti o genitori, il lavoro che si fa a scuola. Sarebbe importante o allestire queste mostre in municipio perché è bello aprire la scuola agli esterni».

Pensate sia giusto che siano i ragazzi a svolgere il ruolo di guide o ritenete sia importante che argomenti come questi siano trattati da adulti? Ci vuole sicuramente la guida dell’adulto soprattutto per trattare temi così complessi e delicati come il Giorno della Memoria, però è importante che siate voi ad avere il ruolo di guide perché vi rende protagonisti.  

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