ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Vanoni di Morbegno (SO) - 3A

Il quesito: lettori si nasce oppure si diventa?

La passione per le lettere da coltivare come un piccolo seme che alla lunga diventerà un albero e darà i suoi frutti

«I lettori nascono da altri lettori» lo sostiene lo scrittore Aidan Chambers intendendo che solo chi si nutre di una vera passione per la lettura e la pratica costantemente, è in grado di condividerla con gli altri e accendere in loro lo stesso desiderio. La lettura è un ottimo mezzo di svago e permette, anche per un breve lasso di tempo, di staccare dalla realtà circostante con i suoi impegni e preoccupazioni ma è anche un diritto inalienabile della persona perché fornisce gli strumenti per conoscere e comprendere il mondo.

«Leggere è un diritto della persona senza distinzione di condizioni sociali, età, lingua, opinioni politiche, razza, religione, salute e sesso» (art.1 Carta dei Diritti della Lettura). Alla domanda« i libri un giorno non serviranno più?» lo scrittore Umberto Eco rispose: «Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici: una volta che li avete inventati, non potete fare di meglio». Nonostante siano molti i vantaggi strettamente legati alla lettura, non a tutte le persone piace pensando e vedendola come un” nemico” e non come un possibile svago, una passione.

Si potrebbe pensare che molti la possano considerare una perdita di tempo rispetto ad altri hobby o sport, ma è qui che si sbagliano. Infatti, leggere un libro porta anche parecchi vantaggi a livello mentale come liberarsi dallo stress, migliorare il proprio lessico, stimolare creatività e fantasia e i libri possono essere un tramite tra noi e la nostra coscienza, come un portale che dà accesso all’enorme universo della nostra mente.

La lettura deve essere coltivata perché da un piccolo seme può nascere una grande pianta se viene curato con costanza; se invece viene dimenticato, può morire. Quando si inizia un libro che piace diventa come una dipendenza alla quale si inizia a pensare ventiquattro ore su ventiquattro fino a quando non si legge la parola fine sull’ultima pagina. I libri e i loro personaggi possono insegnare cosa sono la determinazione, l’amore verso sé stessi e gli altri, la resilienza, il coraggio di sopportare e che, a volte, gli occhi non bastano ma serve un cuore in grado di guardare oltre le apparenze.

Non sono solo parole scritte per “educare”, ma storie di persone che hanno taciuto per troppo tempo, che non trovano più sé stessi in quella che oggi è una società dove l’apparenza è tutto, che hanno sofferto ma hanno trovato la forza di rialzarsi nonostante tutto. Leggere non è sempre divertente, ma non bisogna solo guardare una faccia della moneta; si deve andare più a fondo, trovare quella che si può definire «l’anima del libro» perché, se la si riesce a trovare, si potrà iniziare a vivere in un mondo dove, dietro ad una cosa minuscola, ci può essere un grande significato.

E, come disse una grande scrittrice, «il rovescio è il riflesso del dritto ma bisogna considerare che se il dritto potrebbe essere anche il rovescio di qualcos’altro»

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