ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

IC Rubini di Romano di Lombardia (BG)

Di specchi riflessi: Bergamo Brescia Capitale

Non solo simili, non semplicemente diverse. Le due città sono un’unica grande comunità che vuole condividere cultura, arte, cibo, musica

Unire Bergamo e Brescia nella Capitale Italiana della Cultura 2023 è oltrepassare un confine, illuminare un’intersezione che abbraccia due storie vicine. Storie che si assomigliano per modo di vivere, dialetto, cultura del lavoro, profilo dell’umanità presente sul territorio. Ma anche storie fatte di una splendida diversità, di una bellezza che rende le due città uniche attraverso le peculiarità che le contraddistinguono.

Nel corso dell’emozionante inaugurazione istituzionale dell’evento, avvenuta lo scorso 20 gennaio – che ha visto anche la presenza del Presidente Mattarella al Teatro Grande di Brescia – i collegamenti virtuali hanno consentito di annullare le barriere fisiche e così – in diretta con il Teatro Donizetti di Bergamo – i sindaci Emilio Del Bono e Giorgio Gori hanno guidato l’intreccio di voci delle due province. Bergamo e Brescia sono note soprattutto come città dell’industria e della manifattura, meno come città turistiche. Oggi sono un’unica, grande comunità, pronta ad accogliere chi vorrà camminare per le loro strade, in un viaggio che come destinazione ha la cultura, nella prospettiva di un arricchimento reciproco, perché nell’anno della Capitale possano risplendere più intensamente di una nuova immagine.

È possibile passeggiare in Città Alta, lungo le Mura Veneziane del capoluogo orobico, avvolte da un’aura di magia, per poi ammirare le opere custodite all’Accademia Carrara e proseguire fino alla suggestiva Piazza della Loggia, cuore pulsante di Brescia, e giungere, infine, all’area archeologica del Capitolium.

Sono terre in cui affondano le radici non solo la cultura, ma anche i sapori di una cucina semplice e legata alla tradizione, che utilizza prodotti tipici, come il branzi, il taleggio, la polenta e la pasta fatta in casa. I piatti simbolo sono la polenta taragna, lo spiedo e i casonseì, dei ravioli ripieni di carne di maiale, manzo e pancetta, la cui origine è contesa dalle due città. Pure in cucina è l’unione a fare la forza: infatti, per la speciale occasione, è stato creato Battito – l’incontro della dolcezza, un dessert risultato dalla collaborazione tra i Consorzi di Pasticceria di Bergamo e Brescia.

Si tratta di una prelibatezza che ricorda una ciambella, come la forma del Bossolà bresciano, al gusto di ananas e albicocche candite, tipiche della bergamasca Torta del Donizetti. Una vera delizia per il palato di grandi e piccini.

E se condividere buon cibo alla stessa tavola avvicina, è sulle note della musica che un legame può consolidarsi: l’inno della Capitale della Cultura si chiama infatti «Crescere insieme» ed è sia il fondamento di quest’anno, sia un desiderio per il futuro che noi speriamo si realizzi.

Perché Bergamo e Brescia, una di fronte all’altra, si specchiano, guardandosi con occhi nuovi, per non sentirsi mai sole, per trarre vicendevolmente forza dai loro sguardi.

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