ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Primaria Gianni Rodari di Milano (MI) - 5A - 5B

Sos Robidone: riciclare è la sua passione

I bambini di quinta elementare provano a salvare il pianeta Terra dai rifiuti facendosi aiutare da un automa

Nello scorso mese di gennaio è arrivato nella nostra scuola un robot di nome Robidone creato da Matteo Suzzi; un perito elettronico.

La missione di Robidone è insegnare ai bambini (che saranno gli adulti di domani) come riciclare i rifiuti ed imparare una corretta raccolta differenziata per non distruggere il nostro pianeta.

Per questo motivo Robidone tramite dei video divertenti ci ha mostrato i danni subiti dal nostro pianeta a causa della troppa spazzatura.

I 4 materiali della raccolta differenziata sono: il vetro, l’alluminio, la carta e la plastica. Vetro e alluminio sono facilmente smaltibili e riciclabili.

La carta, poi, in particolare, non deve essere sprecata altrimenti i boschi, da cui questo prodotto deriva, non sono più ricchi di alberi; la conseguenza è il disboscamento e una diminuzione di ossigeno con l’alterazione dell’habitat naturale. Per non parlare delle frane provocate dalla mancata tenuta del terreno impoverito dalla carenza delle radici degli alberi.

La plastica, invece, viene usata a dismisura ed inquina più degli altri materiali. I pesci erano abituati a un mare pulito ma l’uomo lo ha contaminato gettando in modo irresponsabile i rifiuti in acqua dove la plastica non sparisce, non si disintegra, ma va ad accumularsi sul fondo dei mari e degli oceani, a volte creando vere e proprie isole..

Così i pesci che non muoiono vengono pescati e dato che noi ci nutriamo anche di pesci ingeriamo la plastica presente nei loro corpi. Per via delle correnti marine i rifiuti di plastica sono arrivati a formare una “isola di plastica” grande cinque volte l’Italia, situata al largo dell’Oceano Pacifico.

Al termine dei filmati abbiamo giocato al quizzone di Robidone. Ogni bambino doveva indovinare il bidone corretto nel quale inserire il rifiuto in base al materiale di cui era costituito. In caso di risposta esatta Robidone si accendeva di una luce verde, se la risposta era errata appariva una luce rossa. Robidone ci è piaciuto molto perché è costruito interamente con materiale riutilizzato.

Il suo corpo è un bidone della spazzatura. Le sue gambe sono flaconi di candeggina, le braccia sono gli spruzzini del detersivo e gli occhi sono stati creati con palline di natale. Al suo interno Matteo ha inserito molti microchip che comandano ogni suo movimento. Il robot cammina su 2 ruote collegate ai motori elettrici dei tergicristalli.

Questa esperienza ci ha molto emozionato perché non avevamo mai visto un robot da vicino.

Con Robidone ci siamo divertiti ed abbiamo imparato l’importanza della raccolta differenziata e del rispetto dell’ambiente.

Robidone è un simpatico e valoroso alleato per la nostra generazione e per quelle che verranno.

Ci piacerebbe che tutte le scuole di Milano vivessero la nostra bellissima giornata perché “il giusto bidone…lo sa Robidone”.Perché hai voluto costruire un robot? «Costruire robot è la passione della mia vita.

Ho pensato che un robot parlante potesse essere uno stimolo per i bambini ad acquisire comportamenti civili e rispettosi per l’ambiente. La mia passione per i robot nasce proprio dai tempi della scuola elementare quando la maestra mi ha proposto di costruire una marionetta». Qual è la missione di Robidone? «Robidone è nato per i bambini della scuola primaria e dell’infanzia, per insegnare loro ad amare l’ambiente in modo divertente» Il tuo sogno per il futuro? «Mi piacerebbe che Robidone diventasse l’icona della nuova green technology, un punto di riferimento per le scuole e per tutti i soggetti coinvolti nell’educazione ambientale. Per realizzare questo sogno occorre trovare sponsor disponibili a donare l’incontro di Robidone nelle scuole».

Il parere della psicologa Alessandra Brambilla: Ritengo che la didattica di Robidone comunichi ai bambini in modo efficace ed incisivo.

Il progetto è realizzato in conformità alle linee guida del programma ministeriale.

La scuola gioca un ruolo importante: occorre lavorare sui bambini per formare adulti in cui si sono interiorizzati comportamenti automatici di protezione dell’ambiente. LA REDAZIONE

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