ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado S. Pellico di Arese (MI) - 2E e progetto Inclusività

Contro lo spreco sotto il segno del green

Quanto sappiamo di essere consapevoli e attivi nelle scelte a favore della sostenibilità del pianeta attraverso le nostre azioni?

Mai come in questi ultimi anni la sostenibilità e lo spreco alimentare sono temi molto importanti e trattati da tutti perché riguardano il futuro dell’intera umanità.

Gli alunni della 2E, dopo essersi confrontati con i propri genitori sulle abitudini alimentari in casa, si sono resi conto che “piccoli consumatori responsabili” si diventa.

Hanno appreso dell’esistenza del greenwashing, strategia di comunicazione per costruire un’immagine positiva di un’azienda il cui scopo è far leva sui consumatori per indurli a comprare, ma che nasconde eventuali aspetti poco chiari.

Hanno constatato azioni da applicare contro le strategie del marketing: mai riempire il carrello con la pancia vuota, evitare di guardare le borse degli altri, non seguire «mode» che invogliano a consumare prodotti costosi fuori stagione ma portare una lista chiara, perché, per evitare di fare man bassa di troppi alimenti e poi vederli ammuffire, è meglio adottare un comportamento responsabile affinché attraverso una scelta consapevole si è sicuri di evitare di sprecare cibo.

Fare la spesa è un meccanismo quasi quotidiano a cui spesso non si dà molta importanza; fare una spesa sostenibile, invece, risulta necessario per migliorare il proprio stile di vita e portare benefici al pianeta.

Significa scegliere i prodotti giusti, di qualità, di cui si conosce la provenienza reale e che, durante la produzione e la distribuzione, non abbiano recato danni a persone, animali e ambiente. Sarebbe preferibile acquistare alimenti freschi, a Km 0, prodotti con pochi imballaggi in plastica o cartone, riutilizzare per l’umido i sacchetti compostabili, ma soprattutto non lasciarsi ingannare dalle etichette. Non è un caso che uno dei più importanti gol dell’Agenda2030 sia il numero 2 ossia la lotta contro la fame: ogni singolo individuo deve trasmettere le proprie conoscenze e ribadire che sprecare è sbagliato. Lo spreco di cibo è dovuto principalmente allo scarto, da parte dei venditori e dei consumatori, di prodotti che non corrispondono ad uno standard ideale sul mercato.

Purtroppo spesso frutta e verdura, perfettamente commestibili, vengono scartate perché ammaccate, di dimensioni piccole, dalle forme poco accattivanti: si è appurato che il totale si aggira intorno al 50%. In tutto il globo terrestre si gettano via 1.555 milioni di tonnellate di cibo l’anno, in Europa 153.

Buttare nella pattumiera il cibo che in realtà si può ancora mangiare è una vergogna se si pensa alla realtà di persone che vivono nei Paesi più poveri.

Questo argomento di solito suscita nei ragazzi molte interesse: l’importanza dello spreco alimentare è un tema che va compreso fin da subito, anche grazie agli adulti responsabili e alle associazioni e istituzioni specializzate in questo campo. Tutti sono chiamati a fare la loro parte. Il presidente dell’Uniter di Arese Alessandro Bossi e Mauro Del Corpo, socio della Casa dell’Agricoltura di Milano, hanno raccontato ai ragazzi della scuola media «Silvio Pellico» di Arese il progetto «Nonni, nipoti e il benessere in cucina» ospitato presso la sede aresina dell’università della terza età. La «Casa dell’agricoltura» è un’associazione composta da persone che vengono dal mondo agri-colo con bagaglio culturale e professionalità differenti. Il suo intento è quello di mettere in rete competenze per proporre progetti legati al territorio.

Nell’ambito del ciclo di incontri e conferenze si sono tenuti eventi come la spesa sostenibile, la visita ad una fattoria del Parco Agricolo Sud di Milano e la partecipazione ad una lezione di cucina presso un istituto alberghiero. Il progetto ha stimolato una riflessione sul rapporto tra benessere ed alimentazione; si è parlato di origine e stagionalità degli alimenti e della necessità di contrastare lo spreco alimentare e le false informazioni in materia.

L’obiettivo secondario è stato quello di far veicolare, da parte dei partecipanti più anziani, i messaggi di consapevolezza alimentare verso la popolazione più giovane.

I nonni sono infatti il punto di riferimento educativo principale per i nipoti per ciò che riguarda temi legati all’alimentazione e all’ambiente.

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