ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Don Zeno Saltini di Vimercate (MB) - 1C

La storia di sei bambini vittime del nazismo

Partiti dal binario 21 della stazione di Milano e mai più tornati , questi volti rivivono in una ricerca storica degli alunni

Yad Vashem è un museo reale e virtuale di Gerusalemme dove sono contenuti documenti e testimonianze sulla Shoah. Nel sito del Museo c’è l’I rememeber Wall, “Il muro dei ricordi”. In questo spazio ci si può abbinare a una persona vittima della Shoah, casualmente o con una ricerca specifica; noi ci siamo abbinati ad alcune persone, poi abbiamo utilizzato la ricerca specifica per iniziare un lavoro di approfondimento a gruppi.

Abbiamo visto in classe lo speciale di “Che tempo che fa” sul BINARIO 21 di Milano. Fabio Fazio e la senatrice Liliana Segre si sono incontrati all’esterno del Memoriale della Shoah, poi sono andati al binario da cui partivano i treni che portavano ad Auschwitz gli Ebrei. Abbiamo seguito con grande attenzione l’intervista alla senatrice Segre; verso la fine della trasmissione è stato dedicato un minuto di silenzio a tutti quelli che sono partiti e mai tornati e il coro della Scala ha cantato «Va’ pensiero» nella stazione centrale di Milano, sono stati momenti veramente emozionanti! Infine, la trasmissione è stata dedicata a cinque bambini martiri, partiti dal Binario 21, morti ad Auschwitz e scelti dalla senatrice Segre.

Noi abbiamo cercato notizie su quei bambini, partendo proprio dall’I remember wall, in seguito abbiamo approfondito le loro storie, cercando in rete informazioni ed immagini. Abbiamo aggiunto alla nostra ricerca anche Sergio De Simone, di cui avevamo parlato alle elementari e che volevamo conoscere meglio.

Dedichiamo il nostro lavoro a questi sei bambini martiri vittime della Shoah: Zina Mirella Pecar, nacque l’8 maggio 1932, venne arrestata a Milano il 30 novembre 1942, morì l’11 dicembre 1943 all’età di 11 anni. Sissel Vogelmann, nacque il 3 settembre 1935 a Torino, fu arrestata il 20 dicembre 1943 a Sondrio.

Morì ad Auschwitz in una camera a gas con la madre il 6 gennaio 1944, aveva otto anni. Sergio De Simone, nacque a Napoli nel 1937, fu uno dei 20 bambini usati come cavia per folli esperimenti, deportato ad Auschwitz a soli 7 anni, insieme alle cugine Andra e Tatiana Bucci. Quando gli esperimenti ovviamente furono falliti, i bambini furono portati nella scuola di Bullenhuser Damm e impiccati.

Fu ucciso il 20 aprile 1945, aveva otto anni. Flora Modiano, nacque il 23 aprile 1938 a Livorno, il 30 gennaio 1944 venne arrestata e deportata, morì ad Auschwitz, il giorno del suo arrivo, il 6 febbraio 1944, aveva cinque anni. Bruna Teresa Uggeri, nacque il 21 maggio 1940, venne arrestata l’8 novembre con sua madre; deportata ad Auschwitz, vi morì il 6 agosto 1944 all’età di 4 anni.

Ernst Mankevitz, nacque il 19 gennaio 1941 a Milano, morì ad Auschwitz il 30 luglio 1944, all’età di 3 anni. Fiorella Calò, nacque l’1 settembre 1943 a Firenze, il 24 gennaio 1944 venne arrestata insieme alla madre e ai fratelli, morirono tutti subito dopo il loro arrivo nel campo il 6 febbraio 1944. Fiorella aveva cinque mesi.

Atrocità che nessuno dimenticherà mai. Con questo lavoro abbiamo scoperto il muro virtuale che contiene informazioni sulle vittime della Shoah. Abbiamo amato questa attività: quando ci si abbina a una vittima è come se si desse una seconda vita a quella persona. Pensiamo che tutto ciò sia ingiusto perché nessuno deve subire una tale violenza; adulti e bambini innocenti hanno subito un genocidio. Speriamo che gli uomini imparino dal male del passato, anche se ancora oggi ci sono guerre nel mondo. Abbiamo intervistato l’Assessore all’Istruzione del nostro Comune Maria Teresa Foà.

Le è piaciuto il nostro lavoro? «Ho apprezzato il vostro lavoro su una realtà storica che ha reso vittime anche i bambini. Immagino che vi sarete chiesti «Perché?», domanda tipica dei bambini, generata dalla naturale curiosità. Una domanda negata.

Anch’io mi sono spesso chiesta cosa avranno provato mio padre e le sue sorelle, ebrei, quando inaspettatamente dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938, li hanno fatti uscire dalla classe e dalla scuola vietandogli di tornare.

Avranno chiesto ai loro genitori Perché? «I bambini che salivano sui vagoni, divisi brutalmente dai genitori, si saranno chiesti Perché? Quella domanda che ancora ci dobbiamo porre di fronte ai bambini oggi vittime di violenza e di ingiustizia e le mancate risposte su cui dobbiamo riflettere sono il senso del grande lavoro che si fa a scuola»

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