ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

IC Locatelli Quasimodo di Milano (MI) - 5C

Se hai paura… stringimi la mano

Esperienza indimenticabile all’Istituto Ciechi di Milano dove gli alunni hanno affrontato l’avventura del “Dialogo nel buio”

Chi sono realmente i super eroi? Secondo la filmografia corrente portano i nomi di Batman, Spiderman, Ironman,, ma sarebbe troppo facile rispondere in questo modo e noi possiamo dimostrarlo con l’avventura che abbiamo vissuto in prima persona. Le settimane precedenti all’incontro con questa realtà a noi sconosciuta, insieme al nostro maestro, ci siamo preparati psicologicamente a questa avventura ed ognuno di noi ha provato ad immaginarsi come tutto sarebbe potuto accadere, che cosa sarebbe successo, come avremmo reagito noi. Le domande più frequenti che, in un certo senso ci tormentavano, erano: «come faremo? E se ci perdiamo? Chi ci può aiutare? Io ho un po’ di paura del buio come faccio a superarla?» Il nostro insegnante, con grande pazienza, ci ha aiutato, ci ha spiegato la situazione che avremmo vissuto, ci ha incoraggiato in questa esperienza, sicuramente insolita ma che ci avrebbe arricchito moltissimo. Il giorno dell’uscita, tra timori e certezze, tra insicurezze e voglia di pro are qualcosa di nuovo, ci siamo recati presso l’istituto dei ciechi di Milano, per affrontare la nostra avventura del «Dialogo nel buio». Arrivati a destinazione ognuno di noi ha iniziato a guardarsi intorno e cercare di capire cosa potevamo aspettarci. Dopo un paio di ore tutti noi, con il proprio gruppo, eravamo riusciti a completare il percorso. Ognuno aveva vissuto questa esperienza in modi diverso, chi tranquillo e sicuro, chi con tanta paura, ma tutti con la certezza di avere accanto delle persone che ci avrebbero guidato al meglio, anzi dei veri e propri super eroi… Proprio così, guide non vedenti, che all’interno di stanze completamente scure, nere, senza un minimo spiraglio di luce, ci han-no accompagnato a scoprire diversi ambienti, passando da un prato ad un giro in barca, da una casetta piena di giochi al traffico cittadino con tanto di macchina e moto, fino ad arrivare ad un bar per gustarci un bevanda tutti insieme, come se tutto fosse illuminato da una grande luce. Riuscivano, con le loro abilità, a guidarci, a cercarci e in certi momenti a trovarci quando noi, in preda ad un po’ di preoccupazione, non sapevamo più dove andare. Queste persone, che per sfortuna non hanno la possibilità di vedere tutto quello che ci circonda, riescono a vivere una vita quotidiana come tutti noi, a percepire i suoni, i profumi, i rumori, gli stati d’animo e i battiti del cuore. Prendono il treno o la metropolitana, si vestono, mangiano e bevono, escono con gli amici e seguono anche le partite di calcio allo stadio. Tutto questo, per noi bambini della 5C è realmente avere dei super poteri…. E alla fine della giornata anche noi, nel nostro piccolo, avevamo superato alcune paure e ci sentivamo un po’ come l’incredibile Hulk, dei piccoli- grandi super eroi.

Abbiamo raccolto la testimonianza di un medico e attraverso alcuni approfondimenti abbiamo constatato la bellezza e l’importanza del lavoro di chi vive col camice bianco. Un dottore si occupa della cura della persona a 365 gradi, dall’aspetto fisico a quello emotivo senza lasciare nulla al caso. A volte non occorre prescrivere pillole o punture, basta osservare il paziente e rendersi conto che ha bisogno di praticare sport oppure che gli serve un contesto sociale in cui confrontarsi e dialogare per superare la tristezza della solitudine. Un medico è anche un uomo, oltre che un professionista, e come tale soffre quando purtroppo, nonostante l’impegno profuso, perde un malato e si emoziona quando invece il paziente si riprende e torna a vivere proprio grazie alle sue cure. Poi c’è il rapporto con i malati e le loro famiglie: legami che si creano durante il ricovero in ospedale e che a volte si trasformano anche in amicizia e, soprattutto, in stima profonda e riconoscenza da parte di chi è stato curato con successo e della famiglia che l’ha sostenuto. E, infine, c’è la pressione di quando bisogna prendere una decisione e l’attesa per sapere se fosse realmente quella giusta. Tante situazione che fanno dei medici una figura importante e, per collegarci, alle nostre esperienze, persone che salvano le vite, per noi, sono dei super eroi.

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