Ragazzi bullizzati sui social da coetanei
Un sondaggio fra gli alunni ha evidenziato i problemi che gli adolescenti si trovano a dover affrontare in rete

Un esperimento della redazione nel plesso di via Sapri 50 dell’«Alda Merini» di Milano consisteva nello scoprire il rapporto dei ragazzi con i social con un sondaggio. I risultati sono molto interessanti. Ci si aspettava delle risposte ben diverse da quelle che in realtà sono venute fuori. Ad esempio ci sono persone che non hanno ancora un cellulare e chi non ha il permesso di utilizzare i social. Dall’altra parte ci sono molti altri alunni che hanno avuto accesso ai social in giovanissima età (dagli 8 ai 10 anni) e che passano tutto il pomeriggio attaccati ai social network.
Per affrontare il tema, molto importante per i ragazzi di quest’età, l’ispirazione è stata un articolo pubblicato su «Internazionale kids» che parlava della grande responsabilità che comporta avere un cellulare e dei social. Appena abbiamo distribuito i moduli tutti i ragazzi erano molto curiosi ed interessati al nostro lavoro. Tutte ci siamo accorte che tutti i ragazzi avevano iniziato subito a compilare i volantini: ognuno aveva una storia da raccontarci ed erano anche molto interessanti.
Tra gli argomenti più importanti ci sono il tempo che gli studenti dichiarano di passare sui social, il proprio social preferito e i conflitti che, proprio sui social, possono nascere.
Alla prima domanda: «Quanto tempo passi sui social?» la maggioranza ha risposto due ore in media, con un picco nelle prime: tre ore o più! Tutti, però, sono concordi nel dire che utilizzano i social di pomeriggio e di sera, quando non c’è scuola.
«Quale social usi di più?» è stata un’altra domanda interessante: tutti, o quasi, hanno menzionato Tik tok e Snapchat. Nelle prime tanti hanno scritto Youtube e nelle seconde Instagram.
Ma le risposte che più ci hanno fatto riflettere sono state quelle alla domanda: «Sei mai stato vittima di cyberbullismo?». Una ragazza di prima media è stata bullizzata su tiktok quando era alle elementari, dice che ora è riuscita a superarlo e continua a postare contenuti sui social senza paura di essere giudicata.
Un’altra ragazza ha risposto di essere stata bullizzata ma di non volerlo condividere, anche se il sondaggio era anonimo.
Una terza ragazza, tra quelli che hanno dichiarato di essere stati bullizzati online, ha raccontato di essere stata presa di mira perché perdeva tempo a fare «cavolate», cioè a girare tutorial per poi postarli sui social, senza pensare allo studio. Le critiche però poi sono diventate insulti sulla sua forma fisica.
Anche in terza alcune ragazze hanno affermato di essere state insultate perché pubblicavano contenuti che non erano graditi a tutti. Non ci aspettavamo che qualcuno fosse stato ferito così gravemente: ci sembra un po’ eccessivo che una ragazza di 12-13 anni venga bullizzata da una coetanea che può avere la sua stessa età, o addirittura più grande e le scrive queste cose così brutte nascosta dietro a una tastiera.
Undicenni e quarantenni a confronto, trent’anni di differenza e una crisi climatica di mezzo.
Quando i nostri genitori erano piccoli d’inverno faceva freddissimo. Ci hanno raccontato che molti anni fa ad aprile ancora nevicava, invece ora non nevica neanche a dicembre. Prima, d’estate al massimo si arrivava ai 30 °C e in primavera pioveva molto, invece ora non piove quasi mai e arriviamo quasi a 40°C qui a Milano. «Mia mamma ha detto che il cambiamento climatico è una cosa seria i ghiacciai si sciolgono e inonderanno molte città » .
«Mia mamma dice che il cambiamento climatico è diventato molto pericoloso e per fermarlo dobbiamo impegnarci davvero al posto di dire solo parole » .
«Mio padre pensa che il cambiamento climatico sia molto complesso da spiegare e molto problematico per il nostro ambiente » .
Ora il cambiamento climatico si nota e non poco, dovremmo stare più attenti per il nostro futuro. Per esempio sprecare il cibo comporta un consumo di energie e di acqua; sperperando oggi le risorse, in futuro ci ritroveremo senza nulla con cui sopravvivere. Se tutti quanti cambiassero le loro abitudini avremmo più possibilità di non vivere in un mondo inquinato dove si respira solo smog. Ma se andiamo avanti così, continuando a inquinare e sprecare le risorse, il nostro mondo sarà troppo inquinato per viverci.