ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Cesare Augusto Piacentini di Sergnano (CR) - 2D

Come valorizzare e tutelare un territorio

Un viaggio alla scoperta del Cremasco tra fontanili, fiumi, ville storiche e splendidi paesaggi frutto di un lavoro durato secoli

Il territorio cremasco, in provincia di Cremona, è caratterizzato da ampie zone verdi e splendidi paesaggi, che sono il frutto del lavoro degli antenati degli attuali abitanti.

Nel tempo, però, questa realtà si è modificata in seguito all’espansione della città di Milano, che sta inglobando al proprio interno i paesi vicini, i quali in questo modo perdono la particolare atmosfera rurale che li ha sempre contraddistinti, a vantaggio di una dimensione cittadina, dove tutto è uguale per tutti.

Per evitare il peggioramento di questa situazione occorre avere a cuore il territorio. Ciò significa innanzitutto conoscere i luoghi dal punto di vista geografico, per poi concentrarsi sui particolari storici e tradizionali.

In secondo luogo bisogna tutelare tali luoghi, cioè proteggerli da tutto ciò che potrebbe rovinarli.

Poi serve valorizzare il patrimonio, ossia mettere in primo piano i valori che gli appartengono, per poter, in seguito, farlo conoscere alle persone esterne.

In particolare uno degli elementi che caratterizza il territorio cremasco è il fiume Serio, che nasce dalle Alpi Orobie e si getta nell’Adda. Questo corso d’acqua influenza la vita delle località che attraversa, compresa la città di Crema. Esso è protetto da un parco, appositamente creato nel 1985 per difendere il fiume da interventi antropici maldestri o dannosi. Così facendo la flora e la fauna hanno l’opportunità di prosperare e rigenerarsi. Un altro elemento caratteristico del territorio cremasco sono i fontanili. Si tratta di luoghi nei quali il fenomeno delle risorgive (la fuoriuscita naturale di acqua dal terreno) è aiutato dall’opera umana. Ciò è avvenuto a partire dal Medioevo, quando i monaci hanno compiuto azioni di bonifica delle paludi presenti sul territorio. Oggi i fontanili sono tra i luoghi del Cremasco più visitati, anche grazie al film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome (2017), vincitore di un premio Oscar.

Infine è possibile fare riferimento alla presenza di ville di campagna, grandi edifici nobiliari che d’estate venivano utilizzati per fare politica, per rilassarsi e per andare a caccia.

Purtroppo alcune di queste costruzioni non sono state conservate a dovere, pur avendo un grandissimo valore storico e artistico.

Una di queste è Villa Augusta, nel comune di Casale Cremasco-Vidolasco, che recentemente è stata acquistata da un privato. Essa è caratterizzata da un vasto ed elegante giardino, mentre all’interno si trovano affreschi di grande valore.

Lo stesso vale per Torre de’ Zurli, un complesso di edifici che unisce alle funzioni già elencate in precedenza uno scopo difensivo. Si trova a Pianengo ed è anch’essa di proprietà di privati.

Si auspica dunque che tutti questi elementi appartenenti al territorio vengano valorizzati a dovere e tutelati, ma ciò dipende soprattutto dall’azione delle generazioni future.

 

Com’è nata la passione per la scoperta del territorio Cremasco? «Quando ero ragazzo, in bicicletta, mi sono accorto che facevo fatica a pedalare, eppure ero in pianura. Com’era possibile? La risposta l’ho trovata nelle carte geografiche».

Che differenze ha notato da quando era bambino a oggi? «Il territorio è cambiato a causa dell’egoismo crescente e can-cella il rispetto dell’ambiente.

Per esempio, si costruisce troppo vicino alle rive dei fiumi e questo, in caso di esondazioni, causa danni ingenti».

Come reputa lo stato di conservazione del territorio cremasco? «Il Cremasco non versa in buone condizioni, ma negli ultimi anni si cerca di migliorare con le pianificazioni comunali». Come si immagina il territorio in futuro? «Sono gli studenti a doverlo immaginare, ma serve agire conoscendo il passato».

Ritiene che l’acquisto da parte di privati di Torre de’ Zurli e Villa Augusta sia la miglior soluzione per la conservazione degli edifici? «Sì, perché lo Stato purtroppo non può occuparsi da solo dell’infinito patrimonio italiano».

Oggi l’acqua dei fontanili è impiegata correttamente? «L’acqua dei fontanili, per gli agricoltori, non è sufficiente e dunque essi usufruiscono delle turbine per attingere ai fossi».

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