ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Cesare Augusto Piacentini di Sergnano (CR) - Laboratorio di Giornalismo

Nuovi animali, un vantaggio o un pericolo?

Dal gambero della Louisiana all’ibis sacro: cause e conseguenze dell’arrivo di specie alloctone nel territorio del Cremasco

Negli ultimi anni si è verificato l’arrivo di specie esotiche o aliene in provincia di Cremona e, in particolare, nel territorio cremasco. Queste nuove presenze sono dovute principalmente alle azioni umane, che hanno provocato un’alterazione degli equilibri presenti nell’ecosistema.

Uno degli animali che è oggi presente, ma che non lo era prima degli anni Settanta è la nutria o castorino. Esso è stato importato perché veniva impiegato per produrre pellicce pregiate. Tuttavia, come spesso succede, la moda passa e gli allevatori hanno liberato nell’ambiente gli esemplari, senza badare ai danni ecologici che avrebbero potuto causare. Infatti oggi l’animale è grandemente proliferato e dà numerosi problemi, soprattutto agli agricoltori, che devono fare i conti con le gallerie scavate a mo’ di tana da tali roditori, le quali possono determinare ad esempio il ribaltamento di mezzi pesanti. Per scongiurare questo pericolo le autorità hanno cercato di adottare azioni di contenimento, volte a diminuire il numero di esemplari.

Un altro animale che frequenta i fossi del Cremasco e che è presente solo da alcuni anni è il gambero rosso della Louisiana, soprannominato “gambero killer”, perché ha contagiato la specie autoctona con la peste del gambero, una malattia che ha portato quasi all’estinzione degli animali locali.

Per quanto riguarda invece i pesci, una delle presenze esotiche che ha ferito di più l’ecosistema è il siluro, grande specie ittica originaria del bacino del Danubio, che raggiunge perfino i due metri di lunghezza. Alcuni esemplari sono stati ritrovati nel fiume Serio e tale rinvenimento si contrappone alla riduzione di esemplari appartenenti alle al-tre specie ittiche, in quanto il siluro si ciba degli altri pesci e anche del loro nutrimento. La proliferazione del siluro è anche determinata dal fatto che non esistano predatori.

La presenza di alloctoni ha anche determinato un inquinamento genetico, poiché l’accoppiamento di specie diverse ha prodotto degli ibridi. Si perdono così le caratteristiche peculiari e originali di alcune specie italiche.

Infine il territorio in questione è ora sede permanente di una specie ornitologica particolare: l’ibis sacro del Nilo. Si tratta di un tozzo trampoliere con il becco ricurvo nero e il piumaggio bianco. Il suo arrivo nel Cremasco è forse dovuto alla fuga dell’animale da un’area faunistica.

Per quanto riguarda il futuro non è auspicabile che arrivino altri animali; tuttavia questo fatto è certo, dato che l’uomo ha da sempre cercato di controllare la natura per scopi egoistici e questa tendenza purtroppo si ripresenterà anche nei giorni a venire, se i progetti di conoscenza e sensibilizzazione non andranno a buon fine.

 

Quali sono le nuove specie ittiche che ha trovato durante i suoi censimenti? «Negli ultimi 10 anni nei fiumi cremaschi ho trovato l’alburno, il misgurno ed il siluro».

Che impatto hanno sugli animali autoctoni? «Si genera un disequilibrio per cui: si produce inquinamento genetico (l’ibridazione delle specie); oppure si introducono nuove malattie (la peste del gambero, che, dal gambero della Lousiana, portatore sano, colpisce i gamberi italici); infine, passando per la riduzione dell’areale, si giunge alla completa estinzione (temolo)».

Ci sono rimedi? «Sarebbe tecnicamente possibile eradicare le specie terrestri, ma non sarebbe possibile farlo con le specie ittiche, per le quali c’è il contenimento».

Perché in classe ha costruito un acquario dove ha inserito un gambero e un siluro? «Per mostrare ciò che sta succedendo al di fuori della classe e per riprodurre ciò che abitualmente si studia sul libro».

Cosa prova quando uccide un siluro per il contenimento della specie? «Mentre compio il mio dovere, cerco di essere professionale e di non far soffrire l’esemplare che elimino. Poi, però, a mente fredda rifletto e mi arrabbio con l’uomo che mi costringe a compiere gesti brutali».

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