ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

IC Monsignor Luigi Vitali di Bellano (LC) - 2A

Così un uomo realizza il sogno di bambino

Andrea Vitali: lo scrittore bellanese che con le sue storie di realtà e fantasia sa conquistare grandi e piccini di tutta Italia

Venerdì 20 dicembre 2024 gli alunni delle classi seconde dell’istituto Vitali di Bellano hanno intervistato presso l’Aula Magna della scuola Andrea Vitali, il noto scrittore, vincitore di numerosi premi letterari, come: premio Dessì, premio Bancarella, premio Boccaccio e premio Hemingway. Dopo aver terminato la sua appassionante carriera da medico di base nel suo paese natale- professione a lui molto cara-, si è dedicato alla scrittura, a partire dal 2008. Fin da bambino sognava di diventare un famoso scrittore, pensando che così facendo avrebbe potuto comunicare e trasmettere i suoi pensieri e le sue emozioni; e fu nel 1990 che uscì il suo primo romanzo: «Il procuratore».

Tra gli altri, ha composto anche alcuni libri per bambini, come «La zia ciabatta», che alcuni ragazzi delle due classi hanno letto quando erano alla scuola primaria, e per ragazzi, come i due romanzi letti nelle due classi seconde medie di quest’anno: «Di impossibile non c’è niente» e «Nel mio paese è successo un fatto strano».

Nel primo dei suddetti l’autore racconta di un ospizio che fu costruito per ospitare i personaggi delle fiabe, diventati ormai troppo vecchi per continuare a fare il loro lavoro. E in mezzo a tutti questi, Vitali con un linguaggio ricco di riferimenti classici- sono infatti costanti i rimandi a figure come Ulisse, Omero o gli dei greci e latini- compaiono anche il topolino dei dentini, la Befana che litiga per ogni cosa con Babbo Natale e quest’ultimo che, prima di andare in pensione, vuole esaudire l’ultimo desiderio di un bambino che gli scrive una lettera chiedendogli di salvare un bosco vicino a casa sua e di preservarlo dall’abbattimento di alcuni alberi. Nel secondo libro invece racconta di un fatto strano accaduto nel suo paese: si tratta di una fitta nebbia che di punto in bianco avvolge tutto, comportando non pochi problemi ai suoi abitanti, che ne combinano delle belle! Questi sono stati alcuni degli argomenti su cui si sono confrontati alunni e scrittore, il quale, ad una risposta di uno di loro, ha confessato di non scrivere mai col computer, ma di usare sempre la matita. Non finisce qui: l’autore, da quando ha iniziato la sua carriera, ha collezionato tutte le matite usate per scrivere i suoi libri, riponendole, una volta terminate, in scatole che conserva ancora oggi. Oltre alla matita, tiene sempre con sé anche un taccuino: spesso, per scrivere i suoi romanzi, si fa ispirare da fatti che succedono intorno a lui, nella vita di ogni giorno. Tutti i suoi racconti sono un misto tra realtà e fantasia; il suo preferito è «Pianoforte, vendesi», che racconta di un ladro che si è trovato a scegliere tra bene e male, tra bianco e nero, il colore dei tasti del pianoforte. Alla domanda, quale sia il meno gradito, Andrea ha risposto che ha amato tutti i suoi libri, un po’ come fossero figli suoi!

 

Tanta era l’emozione degli alunni che hanno intervistato Andrea Vitali e tanto il desiderio dello scrittore bellanese di interagire coi ragazzi. Tra le domande e le risposte fatte, eccone alcune: Perché dopo avere fatto il medico è diventato scrittore? «Ero in pensione e ho deciso di seguire il mio sogno di bambino, perché ho sempre amato la lettura e ho scoperto che scrivendo avrei potuto comunicare con gli altri e trasmettere le mie emozioni e i miei pensieri».

Da cosa si è fatto ispirare per scrivere il romanzo “Di impossibile non c’è niente?” «Mi sono fatto ispirare da un fatto che mi è successo. Un giorno mi hanno detto che il giardino sotto casa mia sarebbe diventato un garage, e allora ho iniziato a scrivere e come Gelso, il protagonista dell’opera, sono riuscito a salvarlo!» Una domanda sul libro “Nel mio paese è successo un fatto strano”: perché la storia parte da un senso di tristezza e si conclude con un senso di felicità? «Perché in questa storia ho parlato di me che all’inizio ero triste (l’immagine della nebbia che avvolge tutto deriva da ciò), e poi ho ritrovato la felicità e così la nebbia si è dissolta».

Cosa bisogna fare per diventare scrittori? «Non occorre avere un piano, bisogna seguire ciò che si sente e che si è, lasciarsi andare e dare spazio alla fantasia».

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