Cantiamo tutti, insieme cambia il mondo
Gli alunni della scuola «Gino Strada» suonano per la multiculturalità e la condivisione: due concerti benefici in pochi mesi

Gli alunni della scuola secondaria di I grado «Gino Strada» di Pieve Emanuele, negli ultimi due anni, hanno avuto la possibilità di essere protagonisti di ben due concerti di beneficenza, organizzati dal loro professore di musica, Valerio Nicosia, in collaborazione con la Croce Rossa del paese.
Questi concerti hanno avuto luogo in due location differenti: la chiesa di Sant’Alessandro, situata a Pieve Emanuele e la suggestiva chiesa dei Santi Martiri a Milano.
I ragazzi si sono preparati per lunghi mesi, facendo numerose prove e cimentandosi in brani appartenenti a diverse lingue e culture: l’africano, il francese, lo spagnolo e…il siciliano.
Il primo concerto si è svolto il 14 marzo 2024 in una chiesa gremita e tra le varie canzoni si sono distinte: «Vois sur ton chemin «in francese, «Ipharadisi / Siyahamba» in africano, «People have the power» in inglese e «Cu ti lu dissi», in siciliano.
Molti i momenti di commozione tra il pubblico. Il coro di voci bianche della scuola, inaugurato in quell’occasione, è stato accompagnato dalle percussioni e tutti i piccoli coristi indossavano un fazzoletto multicolore, per manifestare anche visivamente la bellezza della multiculturalità. Non sono mancati balli, risate e allegria.
Il successo dell’evento è stato tale che si è deciso di riproporne un altro natalizio, che si è svolto il giorno di Santa Lucia, 13 Dicembre 2024, a Milano.
Alle canzoni del primo concerto si sono aggiunte, in pieno spirito natalizio, «Astro del ciel / Joy to the world», «Carol of the bells» e un grande classico, fortemente voluto dal parroco: «Tu scendi dalle stelle».
Entrambi i concerti hanno avuto lo scopo di raccogliere del denaro, devoluto poi in beneficenza alla Croce Rossa, associazione molto attiva nelle scuole del territorio, che ha aiutato e aiuta i ragazzi stranieri, giunti in Italia spesso senza i genitori e senza alcun bene e che dà loro la possibilità di svolgere attività educative pomeridiane, li aiuta ad andare a scuola, ad avere una casa e un futuro, in attesa dell’arrivo dei genitori o in supporto ad essi.
Il progetto si è sposato perfettamente con lo spirito della scuola, sia perché è un plesso ad indirizzo musicale e la musica parla un linguaggio universale, sia perché l’istituto prende il nome da un uomo come «Gino Strada» che ha fatto dell’altruismo e dell’aiuto al prossimo il progetto di una vita.
Nel loro piccolo, gli allievi hanno cercato di rendere omaggio al fondatore di Emergency, facendosi portavoce dei suoi valori e dei suoi insegnamenti. Hanno approfondito la sua figura, studiando il suo operato e l’impatto che ha avuto nel mondo attraverso il suo impegno medico e umanitario. Attraverso laboratori e attività didattiche, hanno riflettuto sull’importanza della solidarietà e dell’accoglienza, cercando di trasformare questi principi in azioni concrete.
Ripensando ai due concerti, come si è sentito? «Orgoglioso di tutti i coristi e felice di vederli esibire. Per alcuni di loro è stata la prima volta, quindi l’emozione sia per me che per tutti è stata forte».
Qual era lo scopo del concerto? è stato complicato organizzarlo? «Lo scopo era benefico: raccogliere i fondi per l’acquisto di strumenti musicali, da utilizzare per il laboratorio “Balliamo sul mondo” tenutosi presso il centro di accoglienza “Straordinario migranti” di Pieve Emanuele, gestito dalla Croce rossa. Per quanto riguarda l’organizzazione prima ho lavorato, durante le ore scolastiche, con tutte le classi della scuola secondaria, poi ho preso accordi con le organizzazioni benefiche, ho scelto la location e la data». Quale dei due concerti l’ha emozionata di più? «Ogni concerto provoca emozioni diverse, sicuramente positive. Quello che mi emoziona di più, sempre, è vedere impegnati tutti i coristi per una buona causa».
La beneficenza ha contribuito ad aiutare i più bisognosi? «Con i fondi raccolti abbiamo potuto acquistare gli strumenti per lo svolgimento del laboratorio di percussioni e danze africane, in modo che gli ospiti del centro, anche nei momenti più difficili, abbiano potuto esprimersi e diventare protagonisti, grazia alla musica».