Siamo pieni di tante passioni: riconosciamole
Viaggiamo un po’ tra le emozioni che riempiono le nostre giornate senza che ce ne rendiamo consapevolmente conto
Riconoscere le nostre emozioni ci aiuta ad essere più maturi “Mi hai rotto, ti spacco la faccia!”, “Sei un’amica fantastica, tu ci sei sempre stata e per me ci sarai sempre!”, “Che schifo, mi viene da vomitare!”. Quante volte in classe, al parco o semplicemente sul tram ci capita di sentire espressioni di questo tipo. Sono il frutto delle emozioni che costituiscono un aspetto fondamentale della nostra personalità. Per questo è fondamentale imparare a conoscersi e a riconoscere quello che si prova. Le emozioni sono davvero tante, ma concentriamoci ora su quelle fondamentali: FELICITÀ: la felicità è un’emozione unica che riconosce i momenti positivi in cui un sorriso è l’atto migliore che si possa fare, trasmettendo l’allegria alle persone a noi vicine. La felicità può venire a galla successivamente a una sorpresa, all’incontro con una persona a noi cara o con un amico. Quando sono felice, reagisco positivamente sorridendo e, in caso di divertimento, ridendo.
PAURA: la paura che prende il sopravvento nei momenti in cui siamo spaventati da qualcosa o qualcuno. La paura può essere utile sotto aspetti protettivi per noi: ad esempio può farci capire ciò che è giusto fare e ciò che no, indicarci i pericoli e stimolare maggiore prudenza in noi. La paura può anche avere degli svantaggi perché in seguito alla troppa paura potremmo avere problemi sociali.
RABBIA: la rabbia è un’emozione che prende il sopravvento nei momenti in cui ci sentiamo sopraffatti dagli eventi che non ci piacciono e perdiamo il controllo. La rabbia può aiutarci nell’autodifesa, nella sopravvivenza o nel rispondere a una ingiustizia, un torto subito o percepito. La rabbia può essere anche uno svantaggio perché se eccessiva può diventare incontenibile.
DISGUSTO: il disgusto è un’emozione che prende il sopravvento nei momenti in cui siamo disgustati o in cui percepiamo sensazioni che alterano la nostra mente; essa ci porta a reagire istintivamente alle sollecitazioni. Quando siamo disgustati, solitamente ci vengono i brividi, facciamo smorfie o addirittura in noi cresce la sensazione di vomito. Il disgusto può essere fermato ad esempio pensando a cose o a momenti positivi che ci distolgono il pensiero dal fattore che ci disgusta.
TRISTEZZA: La tristezza è un’emozione che si prova quando viviamo momenti negativi in cui ci accade qualcosa di doloroso come una sconfitta, una perdita o una sofferenza. Quando siamo tristi ci viene da piangere e ci viene voglia di arrenderci. Non bisogna però mollare ma cercare la consolazione e il supporto da parte delle persone a cui vogliamo bene.
SORPRESA: La sorpresa si prova quando qualcuno ci stupisce con qualcosa di inaspettato che provoca in noi un sentimento che può essere piacevole, di entusiasmo oppure anche di paura. Quando proviamo questa emozione assumiamo un’espressione facciale caratteristica con occhi e bocca spalancati.
In questo periodo ci siamo dedicati ad approfondire il tema delle emozioni che fanno parte di ognuno di noi.
In particolare ci siamo confrontati su paura, tristezza, rabbia, felicità, delusione e sorpresa.
Per prima cosa ci siamo chiesti come ciascuno di noi reagisce nell’affrontare un’emozione: ciò che si prova, si sente e come la si gestisce. Poi a turno abbiamo raccontato degli episodi inerenti ai diversi stati d’animo, discutendone in classe.
Per ogni emozione abbiamo visto una parte del film «Inside Out 1», dove tutte le emozioni provate dalla protagonista vengono rappresentate da personaggi animati che prendono vita. Il film parla di una ragazzina di nome Riley, che deve affrontare prove difficili per la sua adolescenza, come il trasferimento dal Minnesota alla città di San Francisco, la necessità di integrarsi in una nuova squadra di hockey e di fare nuove amicizie; tutto questo in un periodo della sua vita, quello della preadolescenza, in cui si è trovata a gestire emozioni fin ora mai provate.
Abbiamo poi letto dei brani in cui si raccontavano situazioni in cui il protagonista o la protagonista ha sperimentato in modo intenso un’emozione.
Divisi in gruppi abbiamo inventato delle storie su una specifica emozione e creato degli Storyboard That (cioè dei fumetti) per rappresentarle con semplici storie animate.