ll progetto de Il Giorno per i lettori di domani

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La scrittrice: «I veri miti non tramontano mai»

Non è importante solo chi è famoso e viaggia sulla cresta dell’onda, ma lo è chi si impegna ogni giorno per rendere importante il mondo

La vita non può essere un inganno, non può essere consumata nella ricerca di falsi miti, di amori che diventano tragedie per egoismo e mancanza di rispetto, per la ricerca della ricchezza delle tasche a discapito della povertà del cuore. L’autrice del racconto «Persone che non muoiono mai» Elisabetta Turano ha svolto la propria attività lavorativa presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Niguarda di Milano, per l’aiuto e il sostegno ai piccoli pazienti, ma anche per riservare una dedicata accoglienza ai giovani volontari, i quali hanno capito come trasformare le esperienze difficili in vere occasioni di crescita.

È importante far capire alle persone che non è necessario diventare un personaggio televisivo o un influencer dei vari social per conquistare un posto di rilievo nel mondo, ma saper conquistare la fierezza e il valori del rispetto verso gli altri. Non si può vivere sempre nella competizione aspettando le grandi vincite e i trofei, ma è necessario capire che anche una battaglia persa può diventare preludio alla vittoria più grande.

Non si può diventare esageratamente possessivi fino al punto di togliere la vita alla persona che non riusciamo a «possedere».

I giovani forse anche dopo il periodo del Covid, in cui sono stati costretti in casa senza avere delle relazioni concrete, ma solo virtuali, si sono abituati alla solitudine. In molti di loro prevale il desiderio di comunicare attraverso i social, i messaggi scritti e non la necessità di ritrovarsi con gli amici, in gruppo, per strada, al parco, in una biblioteca o a scuola.

I conflitti nascono anche dalla difficoltà di comunicazione, dalla visione della vita in cui ci sono io e basta. L’altro è difficile da vedere, da osservare, da ricercare. E’ bello poter parlare con gli amici, trovarsi a condividere esperienze comuni, in cui ognuno porta una parte di sé. L’autostima si crea anche con le relazioni, con il rispetto dell’altro, con la consapevolezza di sé e di ciò che gli altri ci possono donare, incondizionatamente.

Un bambino apprende attraverso la parola, l’esempio, l’ambiente accogliente e sicuro che i genitori e le persone vicino a lui gli offrono. Non ci si deve nascondere dietro a una scusa, siamo noi che possiamo fare e creare un percorso positivo nella nostra vita, siamo noi che affrontiamo le difficoltà e le superiamo con la condivisione e l’aiuto di chi ci ama.

La scuola, come la famiglia è una maestra di vita.

La vita ci regala emozioni uniche, speciali e spesso le troviamo in persone che la vivono anche con i ricordi e gli esempi di coloro che sono passati e con un semplice gesto hanno colorato un momento dell’esistenza, ma che restano dentro al cuore di ognuno di noi.

 

In termini di relazione educativa per raggiungere un certo equilibrio, è importante evitare sia gli eccessi dell’autoritarismo, sia i limiti del permissivismo.

Come si potrebbe concretizzare secondo te Elisabetta questo percorso pedagogico? «Attraverso il dialogo e la chiarezza nella comunicazione, l’esaltazione del coraggio di saper attendere senza bramare qualcosa pretendendo di averla subito, e, soprattutto, nel coraggio di essere se stessi, evitando mode e modelli che non ci appartengono. Ognuno di noi è nato per essere unico fiore di un giardino».

Quali sono per te le persone che non muoiono mai? «Prima di tutto i nostri cari: per aprire le porte dell’amore non serve lo sguardo degli occhi, ma quello della nostra anima e dei ricordi più belli che ci hanno lasciato. Non muore mai chi sa cucire gli strappi della vita, risvegliando sogni addormentati e chi ha il coraggio di correre sul ciglio della strada senza paura di perdersi nel vuoto. Non muore mai chi si abitua a sfidare i luoghi comuni e ad apprezzare il valore della semplicità. La semplicità è un importante aspetto che spesso scordiamo, mentre potrebbe essere la strada che apre a nuovi orizzonti, in cui ricordiamo le persone che non muoiono mai e il loro modo di essere. Non muoiono mai le persone che sanno regalarci la vera amicizia».

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