Lo strano caso della famiglia Peterson
La storia risale al 1998 e ha come scenario Dubai, dove i protagonisti sono in lotta per l’eredità del padre
Il signor Peterson aveva quattro figli. John era il fratello maggiore, uno studente del college Harvard, adorava spendere e voleva l’eredità del padre. Gli altri tre figli erano studenti del college Cambridge: Michael, George e Thomas. Quest’ultimo non voleva saperne del patrimonio del padre, e non era interessato alla ricchezza. In una sera fresca e cupa, nella grande e moderna villa della famiglia Peterson, si teneva una cena, durante la quale si discusse su chi avesse dovuto avere l’eredità del padre, e l’atmosfera si fece frizzante.
Ad un certo punto della notte, John sentì dei rumori provenire dal fondo della piscina e decise di seguire il loro suono: si accorse che stava arrivando verso di lui un ragazzo, alquanto spaventoso e minaccioso, con una maschera nera sul volto. John si sentì mancare il respiro, e dopo altri pochi secondi morì.
La mattina seguente, la famiglia Peterson si accorse dell’assenza di John. Tutti iniziarono a cercarlo in tutta la casa e oltre, per ore e ore. Il padre chiamò il detective Shelby, per esaminare il caso.
Shelby decise di recarsi in giardino, dove si trova la piscina, e inavvertitamente cadde in acqua, toccando il cadavere di John. Il detective si spaventò, chiamò tutta la famiglia, e li interrogò, uno dopo l’altro, fino a quando non sentì la risposta di Thomas, il figlio minore.
-Cosa ne pensi dell’accaduto? Secondo te chi può essere stato? – chiese il detective.
-Non so chi possa esser stato a commettere questo delitto e non so neanche se sia stato qualcuno, quello che posso dire è che non sono stato io perché ieri sera sono andato subito a dormire e non ho neanche visto John dopo che andammo tutti a dormire tranne lui. Sono rimasto stupito quando ho sentito che era stato affogato volontariamente. – rispose Thomas. Il detective dopo questa risposta capì subito chi aveva commesso il delitto, ora doveva riferirlo alla famiglia Peterson.
Shelby riunì tutta la famiglia in salotto. «Ho un annuncio da farvi» disse.
Tutti lo guardarono impietriti, perché sapevano che stava arrivando quel fatidico momento, dove si sarebbe scoperto chi fosse stato il colpevole e da quel momento la vita dei Peterson sarebbe cambiata.
«Sono riuscito a capirlo grazie alle vostre risposte in particolare quella di Thomas, quando mi ha detto che era stupito dal fatto che è stato affogato, ma nessuno di noi ha detto che è morto in questo modo. Solo chi ha commesso il delitto lo poteva sapere.
Il movente è che voleva avere il patrimonio del padre, ed essendo il figlio minore l’unico modo per ottenerlo era uccidere il fratello maggiore, e poi gli altri».
Tutti rimasero stupiti e, completate le indagini, Thomas venne arrestato.
Il caso era chiuso, ma non per il padre, che decise di non dare il suo patrimonio a nessun figlio ma di lasciarlo in beneficenza, in modo da far del bene a persone che hanno veramente bisogno d’aiuto.
Il celebre autore si è confrontato con gli studenti sulle proprie inclinazioni e le aspirazioni che lo hanno spinto, dopo aver frequentato il liceo a Lecco, alla laurea in Medicina fino al ritorno all’amore di sempre, naturalmente la scrittura.
Per 25 anni infatti Andrea Vitali ha svolto con soddisfazione il ruolo di medico per il suo amatissimo paese Bellano, in provincia di Lecco, ma poi quando nel1990 arriva il breve romanzo «Il procuratore», da lì, una pagina dopo l’altra, la strada prosegue dritta fino al grande successo di pubblico nel 2003 col premio “Grinzane Cavour” conquistato col romanzo “Una finestra vista lago” in cui tra guai, misteri, gravidanze inattese, malintesi, furti: accade un po’ di tutto Sono proprio Bellano e i suoi abitanti: ad animare i romanzi di Vitali, i cui personaggi spesso prendono vita a partire dai racconti condivisi in ambulatorio dai suoi pazienti, tra una visita e l’altra.
Con l’autore i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale “Roberto Franceschi” hanno realizzato diversi testi, mettendosi alla prova con differenti generi ma prediligendo soprattutto il giallo e l’horror. A partire da una consegna originale e divertente, ideata dallo scrittore, i ragazzi, divisi in gruppi di quattro, hanno lavorato su un’ emoji, pescata a sorte da un sacchetto, che nei loro racconti è diventata poi spunto per le più rocambolesche e a volte sconvolgenti avventure.