Andra e Tati: un lapbook per non dimenticare
Per il Giorno della Memoria una classe dell’Istituto Pertini di Voghera ha approfondito la storia delle due sorelle testimoni della Shoah
«L’umanità ha la memoria corta», dice Andra, «e per questo è importante ricordare». Sono le parole che hanno ispirato il lavoro degli studenti della Classe 1^ C (sede centrale “Pascoli” dell’Istituto Comprensivo Sandro Pertini di Voghera, in provincia di Pavia) in occasione del 27 gennaio, giorno che, dal 2005, viene celebrato in tutto il mondo per onorare le vittime della Shoah. Con la guida delle docenti di Religione e di Italiano, gli alunni hanno realizzato un percorso di riflessione a partire dalla visione del film di animazione «La stella di Andra e Tati», realizzato nel 2018. Il film racconta la storia vera di Alessandra e Tatiana Bucci, due sorelle ebree di quattro e sei anni, che nel 1944 vennero deportate dalla città di Fiume nel campo di concentramento di Auschwitz insieme alla madre, la nonna, la zia e il cuginetto. Le bambine si salvarono solo perché vennero erroneamente scambiate per gemelle e quindi furono tenute in vita per gli orribili esperimenti del dottor Mengele, fino alla liberazione avvenuta proprio il 27 gennaio.
Nel cortometraggio la vicenda delle due sorelle si intreccia con quella di un gruppo di ragazzi che si reca in gita scolastica ad Auschwitz manifestando atteggiamenti contrastanti e pericolosi: forme di bullismo, negazionismo, discriminazione, pregiudizio che oggi rappresentano un “veleno” sempre più diffuso e che potrebbero da un giorno all’altro scatenare una nuova ondata di odio razzista.
«È proprio il confronto fra la tragedia della storia e gli errori del presente», affermano i ragazzi, «ad averci colpito: capita anche a noi di sentire frasi senza senso contro gli stranieri o di vedere i simboli del nazismo disegnati come trofei, e questo ci fa paura.» La vicenda fa riflettere su dinamiche antiche, eppure sempre attuali, come le relazioni fra il carnefice e la vittima, il ruolo dei complici e dei delatori, il clima di diffidenza e di odio che può crescere e diffondersi come un vero virus contagioso e mortale.
La storia delle due sorelle è stata rielaborata in un semplice lapbook che ha consentito alla classe di lavorare in piccoli gruppi utilizzando diversi mezzi espressivi: il disegno, il racconto, le immagini. «Abbiamo lavorato soprattutto sul contrasto: da un lato i simboli dell’odio e della morte come il filo spinato, dall’altro i colori della speranza e della pace; semplici fiori con le parole del rispetto, dei diritti, della vita – le stesse che abbiamo imparato studiando la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.» Il lapbook si conclude con un simbolico “volo” di palloncini, su ognuno dei quali è scritto l’insegnamento che gli studenti hanno tratto da questa vicenda del passato, che non deve essere relegata a un semplice “capitolo” del libro di storia ma ci parla di noi, del nostro presente, delle nostre scelte e responsabilità.
La scuola di oggi è sempre più orientata all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali che stimolano una didattica interattiva, a volte immersiva, che tende ad arricchirsi ogni giorno che passa anche con gli apporti dell’intelligenza artificiale. Questi strumenti sono necessari per stare al passo con i tempi, ma quella digitale non è l’unica strada per garantire un apprendimento efficace. Accanto ad essa, molti pedagogisti stanno rivalutando l’importanza di un approccio “manuale” alla scrittura, al disegno, alla manipolazione dei materiali senza il quale si rischia di perdere alcune abilità importanti che devono essere sviluppate proprio negli anni di scuola.
L’insegnamento/apprendimento deve quindi cercare un “giusto mezzo” fra analogico e digitale, fra passato e presente, tradizione e innovazione. L’utilizzo di template e minibook in ambito didattico, d’altra parte, è documentato fin dal XIV secolo in alcuni libri di anatomia e di astronomia.
Ma veniamo alla definizione: «Un lapbook è un’aggregazione dinamica e creativa di contenuti. Al suo interno vengono raccolte, in diversi minibook o template, le informazioni essenziali e specifiche riguardo a un argomento scelto. L’obiettivo finale è quello di realizzare una mappa tridimensionale e interattiva di ciò che si è studiato e appreso, mediante un lavoro concreto e personalizzato.»